Edicola Brusadin, da oggi Pordenone è “orfana”
PORDENONE. Era il 1867. Giovanni Brusadin, pordenonese da sempre e figlio di un barbiere, ricevette la licenza – allora si diceva il patentino – per esercitare la vendita al minuto di tabacchi, francobolli, sale e valori bollati, generi che erano allora monopolio dello Stato.
Prima tabaccheria del regno d’Italia. La storia dell’edicola e tabaccheria Brusadin in Corso Garibaldi, nel cuore della città, ha attraversato i secoli e intere generazioni entrando nel Dna dei cittadini. La più antica privativa di Pordenone, dato che la licenza commerciale del 1867 portava il numero 2.
Nessuno è stato come loro: un punto di riferimento per la città, l’anima della carta stampata. Lo ripetevano, ieri, gli amici e i clienti che, numerosi, entravano nell’edicola per salutare Maria Teresa Brusadin e il marito Renzo Buttignol.
L’edicola non chiuderà, ma gli storici titolari passano il testimone, lasciando un vuoto nel cuore di moltissimi pordenonesi abituati a scambiare con loro, tra il giornale e il resto, un saluto speciale, una parola gentile, un commento veloce sui fatti del giorno o le vicende della città. Era come entrare a casa di amici. E questi amici mancheranno a molti.
Dagli inizi lontani, i tempi sono profondamente cambiati ma la signora Maria Teresa, entrata nell’azienda già da ragazzina, nel 1973, ne ha viste di trasformazioni, non solo nel campo della vendita dei giornali ma nella città. L’edicola si è sempre distinta per la sua originalità.
Le sue locandine con pagine dei giornali affisse, nelle quali sono evidenziate e segnate le notizie più importanti, l’hanno resa unica. La rassegna stampa della signora Maria Teresa inizia presto: «Arrivo alle 6.45 - ha raccontato - mi armo di forbici e pennarello e metto in evidenza le notizie. Di solito lascio i titoli in evidenza, indicati da frecce rosse e copro i pezzi: quelli si trovano nei giornali. Scelgo argomenti che possono interessare il lettore medio: del resto in questa edicola ho visto entrare cinque generazioni di pordenonesi».
Un’abitudine, la sua, che ha sempre attirato i passanti, ma anche giornalisti e scrittori di passaggio a Pordenone per importanti iniziative che si svolgono in città, in primis Pordenonelegge. Fra questi, una mattina, lo stesso Baricco, che è stato visto leggere attento la speciale rassegna stampa.
Un’altra chicca, sempre molto apprezzata, è la specializzazione dell’edicola nelle riviste di ricamo, uncinetto e maglia: «Ho cercato di curare anche queste materie: qui vengono le signore e qualche volta con ago e filo ci mettiamo a fare le prove».
Tra le specializzazioni dell’edicola anche i libri e la cartografia di montagna, curati da Renzo, in gioventù istruttore di alpinismo. «Negli anni abbiamo instaurato con molti clienti rapporti di amicizia e di stima - hanno affermato - e in questo ultimo periodo ne abbiamo ricevuto la prova, vedendo come ci sono stati tutti vicini con grande affetto. Le occasioni per scambiare delle opinioni sui fatti della città non mancavano – ha proseguito Maria Teresa – ricordo il periodo terribile del terremoto ma anche occasioni felici. Per i matrimoni delle grandi famiglie sono state vendite da furore».
Fino a oggi, al commiato. «In questi giorni abbiamo ricevuto le visite dei clienti che venivano a salutarci, abbiamo ricevuto pensierini e regali. E’ difficile lasciare questo lavoro, ma ora preferiamo affidare ad altri il compito di andare avanti». Non di sostituirli. Quello sarà impossibile.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto