Ein Prosit, il Comune di Udine rivede i conti e ritira i contributi per 31 mila euro

L’assessore: risolveremo. Il Pd: solita approssimazione. E spunta la candidatura di Milano

Il meglio di Ein Prosit, le immagini dell'evento culinario con il drone


Il Comune di Udine cancella più di 30 mila euro al Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano per Ein Prosit. Il budget di 39 mila euro, più Iva, previsto in un primo momento è stato rivisto il giorno dopo la fine della manifestazione, con gli uffici che sono dovuti correre ai ripari, rifacendo i conti e “scaricando” l’aumento delle spese sugli organizzatori.

È stata firmata una determina che, di fatto, rispetto alla convenzione iniziale, ha tolto dai costi in capo al Comune servizi per un importo pari a 30.833 euro, addebitandoli al Consorzio. Una vera doccia fredda per gli organizzatori. Il direttore Claudio Tognoni, per adesso, non commenta. Cerca di buttare acqua sul fuoco, invece, l’assessore ai Grandi Eventi, Maurizio Franz: «Ein Prosit è stato un grande successo per la città e ci teniamo a riproporlo. C’è già un accordo di massima di tre anni e vorremmo rispettarlo».

Ma nel bel mezzo del contenzioso spunta, però, Milano, pronta a soffiare la kermesse di chef stellati, degustazioni ed eventi a Udine: la proposta sarebbe già sul tavolo del Consorzio. «Stiamo cercando una soluzione alla questione dei costi – assicura Franz – chiedendo aiuto alla Regione. Ci sono state delle incomprensioni tecniche, ma c’è la volontà comune di superarle e di continuare a collaborare. Serviranno degli aggiustamenti, ma sono certo che si riuscirà a chiarire ogni cosa».

Aldilà delle buone intenzioni, il Consorzio si è ritrovato sul groppone, da un giorno all’altro, 30 mila euro. La revoca dell’assunzione di spesa da parte del Comune porta la data del 28 ottobre, dopo “un’attenta lettura della convenzione” approvata in giunta il 15 aprile.

A essere addebitati al Consorzio, nello specifico, sono i 9.760 euro della Museaus società cooperativa per la custodia e l’accoglienza del pubblico; i 16.132 della Net per la pulizia e la raccolta dei rifiuti; i 4.941 della Music team snc di Conte Marco per gli allestimenti elettrici e la posa della moquette. A contribuire allo sforamento del budget iniziale, sarebbero state, tra le altre, le spese per l’occupazione di suolo pubblico e l’utilizzo dei palazzi comunali, dall’ex chiesa di San Francesco al Castello passando per Casa Cavazzini. Soltanto per l’utilizzo di quest’ultimo spazio museale la tariffa è di mille euro più Iva al giorno.

Il caso fa gridare allo scandalo il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Alessandro Venanzi, che tesse le lodi del Consorzio per quanto è riuscito a proporre in città, puntando il dito contro l’amministrazione comunale.

«Qualcuno, evidentemente, ha promesso più di quello che poteva spendere – esordisce –. Come già accaduto per altre manifestazioni c’è stata superficialità nella gestione dell’accordo e, in questo modo, si è fatto un vero e proprio torto al Consorzio. Una leggerezza tecnica specchio delle lacune politiche di questa maggioranza. Purtroppo ormai non mi stupisco più di nulla – conclude l’ex assessore Alessandro Venanzi –. Guai se per una leggerezza rischiassimo di perdere un evento che è stato molto positivo e ha contribuito a dare lustro nazionale e internazionale alla nostra città».

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