Electrolux, a ore l’annuncio Fabbriche italiane a rischio

La multinazionale svedese ha convocato i sindacati per le 9 di venerdì. Porcia teme l’annuncio dell’“investigazione”, sinora sempre sinonimo di chiusura

di Elena Del Giudice

PORDENONE. Quelle che Electrolux sta vivendo sono le ore più difficili della sua storia, quantomeno in relazione alla sua esperienza in Italia.

Tra una manciata di ore, nella prima mattinata di venerdì, la multinazionale svedese renderà nota la trimestrale giugno-settembre e, con essa, alcune decisioni strategiche. Il timore è che, alla luce dell’andamento del mercato europeo, delle quote che essa detiene in questo mercato, delle vendite e dei costi, il gruppo annunci l’avvio dell’investigazione sugli stabilimenti italiani, compreso quello di Porcia, con suoi 1.200 posti di lavoro, fra tute blu e impiegati direttamente addetti alla fabbrica, collegati alla produzione.

Quanto la situazione sia complicata e difficile lo dimostra la convocazione delle Rsu da parte dell’azienda alle 9 di venerdì, in tutti gli stabilimenti. Non era mai accaduto prima. E dalle 9 alle 10 a Stoccolma il numero uno di Electrolux McLoughlin presenterà il teleconferenza il report.

Sino a oggi, storicamente, il termine “investigazione” è sempre stato usato da Electrolux come sinonimo di “chiusura”.

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