Electrolux-Ideal Standard: solidarietà tra dipendenti
PORDENONE. Un’attestazione di solidarietà nella speranza che non serva. Del resto gli stessi lavoratori dell’Ideal Standard lo hanno augurato ai colleghi dell’Electrolux di Porcia: «Ci auguriamo di non dover ricambiare», ricevendo in risposta: «Siamo venuti qui, oltre che per dirvi che vi siamo vicini, anche per capire come si debba fare battaglia sul campo perché non è escluso che, domani, saremo forse costretti ad iniziative analoghe».
Una delegazione dei lavoratori di Porcia con le Rsu della Fiom Cgil, guidata da Walter Zoccolan, si è dunque recata ieri a Orcenico, davanti allo stabilimento Ideal al Standard, dai primi di agosto presidiato dai dipendenti di quella fabbrica che non intendono accettare l’annunciata chiusura di questo sito.
In concomitanza erano presenti anche i Comunisti italiani con Pio De Angelis, Sel, con i referenti provinciali, il presidente della commissione Attività produttive del consiglio regionale Gratton, ed anche Pierantonio Rigo, ex assessore socialista e oggi presidente provinciale.
Presenti anche il segretario provinciale della Uilcem Uil Maurizio Sacilotto, il segretario provinciale della Uilm Roberto Zaami e il segretario provinciale della Fiom Cgil Maurizio Marcon.
E’ stato Sacilotto a delineare i contorni della vertenza Ideal Standard, con il clamoroso annuncio da parte del Gruppo di chiudere la realtà produttiva pordenonese, e la risposta immediata di lavoratori e sindacati che hanno respinto, a metà luglio, quel piano al mittente.
Quindi le speranze legate al prossimo incontro al ministero delle Attività produttive convocato per metà settembre, laddove pare che l’azienda si presenterà senza la pregiudiziale della dismissione di Orcenico, ma anche determinata a ribadire la propria posizione in relazione all’andamento del mercato e dei conti del Gruppo.
Conti taroccati, secondo i lavoratori di Orcenico «che da anni girano l’Europa per insegnare ad altri a fare ceramica sanitaria di qualità, per poi sentirci dire che questo stabilimento non è competitivo. Non lo è perché sono state create le condizioni per questo risultato».
Infine «in un mercato da 4 milioni di pezzi come quello italiano, Idea Standard ne intercetta 2,2 milioni, ma solo 1,2 prodotti in Italia, E gli altri?» Probabilmente dall’Ideal Standard Bulgaria, dove il Gruppo ha uno stabilimento da 3.500 posti di lavoro. Ovviamente con altri costi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto