Electrolux non delocalizza più e investe nell’automazione
PORDENONE. «Per oltre un decennio Electrolux ha gradualmente riorganizzato la propria produzione. Circa un terzo della capacità produttiva del Gruppo è stata spostata: dai Paesi dell’Ovest Europa e degli Stati Uniti in nuovi centri di produzione» insediati in aree a basso costo come Asia, Europa dell’Est, America Latina, Nord Africa. «Nel 2016 - spiega Jonas Samuelson, ceo di Electrolux nella relazione al bilancio approvato ieri in assemblea - circa il 65% della produzione del Gruppo è stata realizzata nelle aree a basso costo, rispetto al 30% del 2004.
Questi programmi di riposizionamento - annuncia Samuelson - sono stati completati. Ora - prosegue - siamo entrati in una nuova fase, quella della modernizzazione, dell’automazione e delle modifiche agli impianti esistenti per garantire la competitività di tutti gli stabilimenti».
Innovazione, dunque, e automazione spinta anche nelle fabbriche italiane della multinazionale con investimenti significativi in tutti i siti, da Porcia a Solaro, da Forlì a Susegana, ma anche con grande attenzione ai costi. «Programmi volti a migliorare l’efficienza sono in corso all’interno del Gruppo - aggiunge Samuelson - con l’obiettivo di ridurre la quota dei costi ogni anno».
E quando parla di costi, il Ceo della multinazionale svedese fa riferimento a «costi diretti e indiretti, materiali, salari, logistica». Programmi la cui efficienza è misurabile, se Samuelson chiarisce che il programma Ems, lanciato nel 2005, ha generato «diminuzione di costi di produzione significativi dal 2011 e l’uso di energia per unità prodotta è diminuita del 42% dal 2005».
L’automazione in linea nelle fabbriche italiane di Electrolux sta procedendo come da programma, con l’inserimento di robot che agevolano il lavoro degli addetti, ma generano anche eccedenze. A Forlì, dove ieri c’è stato un incontro con il responsabile di stabilimento, si ricorda che sono 103 le automazioni già operative e il processo continuerà fino a metà 2018 (altre 24 circa).
In questo modo Electrolux conta di migliorare la produttività del 5/6%. Le postazioni eliminate saranno 35, ma l’azienda non dichiara un incremento di esuberi perché ritiene di reimpiegare il personale in altre mansioni. Il punto sulle automazioni a Porcia e Susegana ancora non c’è, ma è probabile che lo si farà al Mise (Ministero dello sviluppo economico) ai primi di aprile nel corso dell’incontro convocato per il rinnovo degli ammortizzatori sociali (la solidarietà scade infatti a fine marzo a Susegana e a luglio a Porcia) e per la verifica dell’accordo del 2014.
Nell’assemblea di giovedì, Samuelson ha annunciato nuovi investimenti sulla fabbrica 4.0 e sulla digitalizzazione applicata ai prodotti. Dopo il forno che si comanda a distanza prodotto a Forlì, la lavatrice di Porcia arricchita da una App che offre suggerimenti per il lavaggio di ogni tipo di tessuto o indumento, «proseguiremo nel lancio di prodotti innovativi che offrono vantaggi al consumatore.
La digitalizzazione interesserà tutte le aree di business - aggiunge Samuelson - perché gli smartphone e internet ci consentono di interagire con i consumatori in modo nuovo». Cinque le aree di intervento: la connessione tra apparecchiature, la digitalizzazione della produzione, la filiera digitale, la fabbricazione digitale di prodotti modulari e «l’estendere a 360 gradi l’esperienza di acquisto e di utilizzo dei nostri prodotti» le cui performance potranno anche essere controllate a distanza per rendere più efficace la manutenzione e più rapida l’eventuale riparazione».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto