Electrolux, un altro anno di solidarietà
PORDENONE. Ragioni temporali hanno imposto che alla riunione di Coordinamento tra i sindacati ed Electrolux ieri si discutesse soprattutto di uno stabilimento, quello di Susegana, perché è il primo in cui gli ammortizzatori sociali vanno a scadenza.
L’opportunità di non rinnovarli non è stata nemmeno presa in considerazione: l’azienda formalizzerà la richiesta di attivazione dei Cds per i tre stabilimenti di Susegana, Porcia e Solaro.
Per la fabbrica veneta la data è quella che va dal 1° aprile 2017 al 31 marzo 2018; per i restanti due le modalità, invece, devono ancora essere definite, e lo saranno nel corso di incontri già previsti per maggio (per Solaro) e giugno (per Porcia) Questo perché è emersa la volontà di non “sprecare” l’ammortizzatore chiedendone l’attivazione per un anno, salvo poi utilizzarlo per pochi mesi. La novità arriva in considerazione delle modifiche introdotte dal Jobs Act che ha fissato in 36 mesi nel quinquennio la soglia per la solidarietà.
Ora, in che modo si può restare dentro il periodo di 36 mesi e traguardare il 2020, che è l’anno in cui scadrà il quinquennio per Electrolux? «Definendo con maggiore precisione il periodo in cui ogni fabbrica, a causa della stagionalità delle produzioni, ha necessità di attivare i Cds a riduzione di orario - spiega Roberto Zaami, segretario provinciale della Uilm di Pordenone -, scendendo dalle 8 alle 6 ore giornaliere».
Per Porcia l’alta stagionalità delle lavatrici scatta con l’inizio dell’estate e si protrae fino all’autunno, mentre i primi mesi dell’anno si caratterizzano per la bassa domanda. Ecco dunque che limitando i Cds ai mesi strettamente necessari, ad esempio sei per ogni annualità, si potrebbe arrivare al massimo di 36 entro il 2020.
«Rispetto a questo - aggiunge Gianni Piccinin, segretario provinciale della Cisl di Pordenone - per Porcia l’azienda ha posto il problema di un reparto impiegatizio, con 6 addetti, per il quale i Cds andrebbero attivati per 12 mesi, facendo venire meno i presupposti per una definizione più precisa per i Cds. Per contro ci sono altri reparti in carenza di organico, penso al Magazzino ricambi in cui mancano ancora 13 persone. Da qui la necessità di verificare le carenze e valutare proposte di trasferimento di personale».
L’incontro di ieri a Mestre è servito anche per sottoscrivere l’accordo per la definizione degli obiettivi del premio di risultato per il 2017, che vale circa 450 euro, ed è la quota fissa di retribuzione aggiuntiva legata alle performance di stabilimento.
Tutte le altre questioni, a partire dalla verifica dell’accordo 2014 su volumi realizzati da ogni singola fabbrica rispetto agli obiettivi e quelli fissati per il 2017, il punto sulle eccedenze che ancora rimangono nelle varie fabbriche, sugli investimenti realizzati e ancora in corso, sono temi che verranno approfonditi il 6 aprile a Roma, dove è già stato convocato l’incontro al Mise, il Ministero dello sviluppo economico, al quale parteciperanno, oltre ai rappresentanti del ministero, l’azienda, i sindacati e esponenti delle Regioni. Rispetto a ciò, Porcia si presenta con un buon biglietto da visita.
Oltre un milione di apparecchiature prodotte nel 2016 e un obiettivo di 960 mila per il 2017, contro le 750 mila previste dall’accordo. Il bilancio esuberi è diversamente lontano con una sessantina di uscite a fronte di circa 350 eccedenze dichiarate. Con una novità: rispetto alla previsione di assorbimento di una quota di esuberi con progetti di reindustrializzazione, a oggi fermi, l’azienda si è impegnata a farsi carico di una cinquantina di lavoratori a fronte di un rientro dalla Polonia di volumi sufficienti al loro impiego.
Il fatto poi che Electrolux si “preoccupi” di traguardare il 2020 attraverso gli ammortizzatori, è un prezioso segnale del nuovo destino di Porcia, diverso dalla temuta “cancellazione” del 2014.
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