Elettrodotto cancellato? Il Comitato non ci crede

CIVIDALE. Poco conta che gli amministratori di Cividale e delle Valli del Natisone insistano con convinzione sul concetto del rischio superato. Il Comitato per la vita del Friuli rurale non ci crede e continua, di conseguenza, a soffiare sulle ceneri di un dibattito che in molti credevano chiuso ma che nelle ultime settimane, invece, ha ripreso vigore: dello spauracchio elettrodotto si parlerà, così, questa sera (alle 20.30, su promozione, appunto, del sodalizio) nel salone della Somsi, in Foro Giulio Cesare. Interverranno Carlo Monai, consigliere comunale di minoranza (Idv-Valori in Comune), l’architetto Roberto Pirzio Biroli e Aldevis Tibaldi, portavoce del Comitato; modererà Giorgio Ganis.
I toni si preannunciano accesi, stando al tenore del volantino diffuso per reclamizzare la circostanza: «Povera Patria - si legge nel testo -, stuprata sotto gli occhi di tutti nell’interesse di pochi. Un branco di predatori fa carte false per aggredire il tuo patrimonio, cavalca progetti devastanti con il pretesto del progresso, ben convinto di giovarsi di quello smarrimento che una classe politica inetta ha saputo seminare nel corso degli anni».
Il Comitato per la vita del Friuli rurale - rivendicano i promotori dell’iniziativa - è l’unico ad agire: «I politici di destra e di sinistra starnazzano, ma nulla sanno e nulla fanno» per impedire l’attuazione di un disegno «occultato ad arte, temporaneamente, per raggiungere l’obiettivo della realizzazione dell’altro ecomostro, l’elettrodotto Redipuglia - Udine ovest». Cividale - esorta il sodalizio - deve «svegliarsi dal torpore, rendersi conto delle conseguenze del programma di sviluppo di Terna e prendere atto dell’opposizione di un gruppo di contadini che, a differenza degli amministratori locali, non hanno dormito e hanno elaborato la propria ferma contrarietà», già manifestata al Ministero e alla Comunità Europea.
«Con uno Stato privo di piano energetico nazionale da 24 anni - si aggiunge -, ogni cosa diventa possibile. Le nostre bollette sono fra le più care al mondo, mentre i concessionari navigano nell’oro. Bisogna reimpostare il modello energetico nazionale, che non deve essere più basato sulle super centrali e sui mega elettrodotti bensì sulle energie rinnovabili e sulle “smart grid”, su un sistema regionalizzato, cioé, che stimoli il risparmio e i comportamenti virtuosi dei cittadini».
La tappa cividalese della campagna di sensibilizzazione si inserisce in un folto calendario di meeting con la popolazione organizzato dal Comitato: «Tutti - dicono da quest’ultimo - avranno modo di valutare i fatti e di capire le finalità di una linea gigantesca, che, fra l’altro, riuscirà a stimolare il raddoppio della centrale nucleare di Krsko».
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