Elettrodotto dalla Slovenia nuovo grido d’allarme

Cividale, la questione riportata all’attenzione da due consiglieri del Pdl e del Pd. Maria Cristina Novelli: tutti i sindaci delle valli sono contrari, ma Balloch tace

CIVIDALE. Nelle scorse settimane un primo grido d’allarme, dal consigliere regionale (e consiliare) del Pdl Roberto Novelli. Ora la forte presa di posizione di un esponente della minoranza cividalese, Maria Cristina Novelli (Pd), che esorta l’amministrazione a esprimersi sul caso e a ribadire con forza il “no” della città: il tema dell’elettrodotto Udine ovest - Okroglo, progetto che sembrava definitivamente archiviato, torna (inaspettatamente, appunto) di stretta attualità. I contorni della vicenda non sono netti – Roberto Novelli, non per nulla, ha interpellato il competente assessore regionale, caldeggiando chiarimenti –, ma il timore che si riaprano spiragli per la realizzazione dell’impattante infrastruttura si è ormai rifatto strada.

«Tutti i sindaci delle Valli – sottolinea l’esponente del Partito democratico – hanno proclamato la loro assoluta contrarietà al disegno. Cividale tace, e questo non è ammissibile: è doveroso che anche l’amministrazione cittadina si faccia sentire. Ho dunque depositato in municipio, in vista della prossima assemblea civica, un’interrogazione in materia, nella speranza di smuovere le coscienze. Voglio sapere se la giunta è a conoscenza dei dettagli della progettualità, se la ritiene necessaria per lo sviluppo economico della Regione e se è consapevole dei danni che l’opera produrrebbe al territorio.

Domando all’esecutivo, conseguentemente, se ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare lo scempio alla natura, al paesaggio e alla salute degli esseri viventi che l’elettrodotto aereo – destinato ad attraversare il nostro Comune e quelli delle Valli del Natisone – produrrebbe: ricordo che i piloni non potrebbero avere un’altezza inferiore agli 80 metri, a causa dell’energia dispersa dai fili (circa il 7% di quella trasportata)».

Il piano è contenuto, motiva la Novelli, dal programma di sviluppo elettrico 2011 della Repubblica di Slovenia, «che conferma la previsione di un elettrodotto da 380 kw tra Okroglo e Udine». Indirizzo poi ribadito nel documento 2012. «Per la parte di sua competenza – aggiunge l’amministratrice – il governo sloveno ha già provveduto agli studi di fattibilità, di impatto sul territorio e sulla salute degli abitanti delle regioni interessate nonché alla valutazione dei costi. Nell’atto datato 2011 – prosegue – si evidenzia, fra l’altro, che il collegamento tra Udine ovest e Okroglo consentirebbe di rimuovere le attuali limitazioni di esercizio della linea Redipuglia-Divaca». Il dibattito si riaccende, insomma.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto