Elettrodotto, i sindaci: «Presi in giro»

Il primo cittadino di Mortegliano spiega i motivi della contrarietà al progetto di Terna e auspica un intervento della Regione

MORTEGLIANO. «Le alternative alla realizzazione di un elettrodotto interrato non sono mai stata analizzate con la dovuta attenzione». Ecco perché i sindaci che hanno presentato ricorso al Tar contro l’opera dicono «no» al progetto di Terna e auspicano un intervento della Regione in attesa del pronunciamento dei giudici. A spiegare il motivo della rivolta è il primo cittadino di Mortegliano, Alberto Comand. «La verità è che nella Regione autonoma Fvg c’è stato un errore politico a monte quando nel 2007 è stato espresso un parere favorevole alla linea aerea proposta da Terna», spiega. A quel punto, secondo Comand, le possibili ipotesi alternative sono state accantonate. Compresa quella di un interramento, almeno parziale, che a giudizio dei sindaci potrebbe ridurre di molto l’impatto ambientale e paesaggistico della linea Redipuglia - Udine ovest che Terna, la società che gestisce la rete dell’alta tensione in Italia, conta di completare entro il 2015.

Dopo il via libera del Ministero, Terna ha infatti avviato le indagini per completare il progetto esecutivo ed entro l’autunno dovrebbero partire i lavori. I sindaci dei comuni di San Vito al Torre, Trivignano udinese, Lestizza, Palmanova, Basiliano e Pavia di Udine sono però decisi a presentare una richiesta di sospensiva al Tar del Lazio in modo da bloccare il cantiere fino a quando i giudici non valuteranno i due ricorsi. E tra i motivi dei ricorsi c’è proprio la mancata valutazione di ipotesi alternative.

«È un obbligo di legge - precisa Comand - eppure nei documenti a nostra disposizione non c’è traccia di nessuna indagine approfondita su un eventuale e possibile (il caso Piemonte dove sarà interrata una linea di 190 chilometri ce lo conferma) interramento dell’elettrodotto». A parere di Comand, se anche questa soluzione fosse stata presa in esame, si sarebbe potuti arrivare a un progetto completamente diverso. «Magari non completamente interrato - precisa - ma siamo convinti che almeno in alcuni tratti si sarebbe potuto evitare quello che consideriamo uno scempio per il nostro territorio. Perché un traliccio alto 60 metri ha sicuramente un impatto devastante sul paesaggio».

Secondo Comand poi, se è chiaro chi pagherà il conto in termini di impatto ambientale, non è chiaro a chi andranno i benefici dell’opera. «Siamo sicuri che serva al Friuli? E i 60 milioni di risparmio di cui parla Terna, da chi saranno risparmiati - si domanda il sindaco -? Di sicuro - aggiunge - quando ci hanno ipotizzato di ricevere 250 mila euro come “compensazione” che dovrebbe servire a opere di mitigazione mi sono fatto una risata. Cosa vuole mitigare con quella cifra? Abbiamo a bilancio circa 3 milioni di euro che non possiamo utilizzare per il Patto di stabilità. Altri 250 mila euro non ci permetterebbero di mitigare alcunché. Anche per questo spero che la Regione prenda posizione facendo segnare una chiara inversione di rotta rispetto al passato».

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