Elettrodotto, la Regione vuole anticipare le demolizioni
UDINE. Anticipare la demolizione della vecchia linea e ottenere un “risarcimento” più alto per le opere di compensazione a favore dei comuni dove passerà il nuovo elettrodotto Redipuglia - Udine ovest. Sono due gli obiettivi che la presidente della Regione, Debora Serracchiani, cercherà di ottenere nella trattativa con Terna. Gli unici possibili in considerazione del fatto che l’opera ha già avuto il via libera del Ministero.
«La parte amministrativa ed autorizzativa relativa al tracciato dell’elettrodotto Redipuglia - Udine ovest è stata definita e completata dalla precedente amministrazione regionale - ha riferito la Serracchiani nell’incontro avuto ieri con i sindaci dei 31 Comuni interessati dal tracciato della nuova linea -, che ha anche approvato la bozza di convenzione quadro da stipulare tra la Regione e Terna. Noi ora - ha proseguito - vorremmo tentare di mettere in discussione il tetto massimo della compensazione economica, valutato in 3,6 milioni di euro, e di ottenere l’anticipo della richiesta d’autorizzazione di dismissione della vecchia rete all’inizio dei lavori della nuova».
Serracchiani, che era affiancata dall’assessore regionale all’Energia ed Ambiente Sara Vito, ha quindi spiegato che la convenzione tra l’azienda che realizzerà l’elettrodotto e la Regione «è essenziale in vista della successiva stipula delle convenzioni con i singoli Comuni nell’ottica di una corretta impostazione dei rapporti tra Terna ed il territorio».
La Regione insomma vuole maggiori garanzie sulla tempistica della dismissione della vecchia rete che deve comunque essere completata entro 24 mesi dall’entrata in funzione del nuovo elettrodotto. E cercherà di ottenere più dei 3,6 milioni di euro, pari al 6 per cento dei 60 milioni destinati alla costruzione dell’elettrodotto che Terna ha promesso ai Comuni. Il costo totale dell’opera è di 100 milioni, di cui 40 sono destinati alla dismissione della vecchia rete.
Soddisfatto il sindaco di Palmanova, Francesco Martines: «Finalmente la Regione si è mossa a salvaguardia dell’interesse dei Comuni proponendosi a Terna come interlocutore unico». La speranza dei sindaci è però quella di poter ridiscutere l’intero progetto modificando il percorso sfruttando buona parte della vecchia linea o interrando almeno una parte dell’opera. Ipotesi possibile solo se il Tar accoglierà i due ricorsi presentati dai primi cittadini. «Siamo fiduciosi - dice Alberto Comand, sindaco di Mortegliano, uno dei comuni più “colpiti” dal nuovo elettrodotto visto che dovrà ospitare 4 chilometri di linea senza nessuna dismissione - che l’autorizzazione venga annullata dai giudici. Anche il fatto che la Regione non partecipi al contenzioso legale per noi è positivo».
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