Elezioni comunali nella Destra Tagliamento, sei sfide con uno sguardo alle Unioni

PORDENONE. I riflettori delle elezioni comunali 2015 sono tutti per il Comune di Valvasone Arzene. E non solo perché si tratta del primo voto dopo la fusione dello scorso anno, ma anche perché a essersi rimescolati sono anche gli equilibri politici.
I due candidati e le alleanze che hanno creato hanno sparigliato le carte e, per quanto un test amministrativo (soprattutto nei piccoli Comuni) non sia mai del tutto politico, qualche segnale nuovo la sfida di domenica la offre.
Il sindaco uscente di Valvasone, Markus Maurmair, che arriva da una militanza personale di centrodestra (giovanissimo in Alleanza nazionale, poi nel Pdl, ma senza più tessere dopo l’implosione del progetto che sancì il matrimonio tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini) ha chiuso le porte ai partiti.
Si racconta che di fronte alle avance di Forza Italia e Lega Nord, il sindaco abbia rilanciato proponendo alcuni posti in lista – due le civiche che lo sostengono (“Vivi Valvasone Arzene” e “Uniti per il bene comune – Valvasone e Azene”), ma solo a candidati a lui graditi. Inaccettabile per i partiti che, a quel punto, hanno pensato bene di fare le valigie e bussare alla porta della giovane ma agguerrita sfidante, Cristina Sbrissa.
L’aspirante sindaca ha così messo insieme tre liste (“Adesso! Per il futuro Cristina Sbrissa”, “Insieme per Valvasone Arzene” e “Forza Valvasone Arzene”) e soprattutto tre mondi lontanissimi a livello nazionale: Pd, Forza Italia e Lega Nord. Nemmeno Mario Monti ci era riuscito.
Chi punta sull’effetto sindaco, oltre a Maurmair, è Andrea Attilio Gava a Caneva, che ripropone la sua candidatura appoggiato da “Forza Caneva”, Lega Nord e la lista civica “Crescere insieme” che porta il suo nome.
Se a Valvasone Arzene sembra dividersi il mondo della destra, a Caneva è il centrosinistra a non trovare un’intesa. Il Partito democratico sostiene Pierangelo Zorzetto, così come Cittadini per Zorzetto mentre la sinistra si schiera con Paola Rover, sostenuta da due liste (“Insieme per Caneva” e “Paola Rover sindaco”.
Niente più ricandidatura invece, a Montereale Valcellina, per Pieromano Anselmi, uomo forte del Pd (oltre a essere consigliere provinciale con delega alla montagna), che avrà come naturale successore, nella sfida di domenica, Claudio Vettoretto.
Per lui si spenderanno il Pd e una lista civica che porta il suo nome. Gli sfidanti sono Jessica Alzetta (sostenuta dalla lista il Comune che vogliamo) e Igor Alzetta, che può contare su due liste: Ricomponiamo Montereale e Giovani per Montereale.
Negli altri tre Comuni al voto – tutti dell’area pedemontana – la sfida più che politica è per la sopravvivenza dei campanili, perché in alcuni casi è stato perfino difficile presentare le liste. E’ il caso del Comune di Claut dove il sindaco Gionata Sturam ha scelto di non ricandidarsi, stanco dell’esperienza amministrativa.
Per sostituirlo una sola lista e un solo candidato sindaco, Franco Bosio. A Barcis il sindaco Olivieri lascia il campo a due sfidanti: Claudio Traina (“Insie,e per Barcis”) Luigi De Simone con la lista (“Barcis”).
Infine Travesio dove il sindaco uscente Diego Franz ( lista “Per Travesio”) si confronterà con Carlo Mattiussi (“Travesio si rinnova”).
Per i sindaci dei piccoli Comuni, tuttavia, la sfida non è meno importante perché potrebbe essere l’ultima, l’ultima nell’attuale assetto degli enti locali. La riforma varata dalla Regione, che partirà il prossimo anno con la costituzione delle unioni territoriali intercomunali, prevede anche che la Regione approvi un piano annuale delle fusioni.
E in un contesto di risorse economiche e umane sempre più risicate è ragionevole pensare che questo processo di aggregazione si concretizzi in modo più forte e più rapido proprio nell’area montana, laddove sussistono tanti Comuni con territori vasti ma poco abitati.
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