Elezioni, Fedriga al Mv: è un risultato straordinario, adesso abbiamo ancora più responsabilità

«Non vogliamo un’Europa di numeri e tabelle, ma aiuti per fisco e benzina». «Ondata di fango spazzata via dal voto»
Udinea 27 Maggio 2019 fedriga al mv Agenzia Petrussi foto Massimo Turco
Udinea 27 Maggio 2019 fedriga al mv Agenzia Petrussi foto Massimo Turco

UDINE. «Il modo migliore per non farci prendere dall’euforia? Ce lo ricorda sempre Giorgetti (l’eminenza grigia del Carroccio) quando ci vediamo: “tenete la foto di Renzi sulla scrivania”». Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga predica calma e sangue freddo, ma a leggere, nero su bianco, quei numeri che testimoniano un consenso mai così elevato per la Lega in Friuli Venezia Giulia (42% complessivo, con punte del 45% nelle province di Udine e Pordenone), è difficile mantenere l’autocontrollo.

Accadde più o meno la stessa cosa al Pd renziano appena 5 anni fa e poi sappiamo come è andata a finire. E vette così elevate le raggiunse la Democrazia cristiana nei suoi anni migliori, ma parliamo di un’altra era politica. Inoltre l’elezione a Bruxelles di entrambi i candidati friulani del Carroccio, la bujese Elena Lizzi e lo spilimberghese Marco Dreosto, è un unicum che alle nostre latitudini non ha precedenti.

Insomma giornata migliore, per Fedriga, leader indiscusso della Lega in regione, non potrebbe esserci, nonostante la pioggia che martella piazza Unità e le Rive e rende malinconico questo scorcio finale di maggio. Il presidente, per spegnere sul nascere entusiasmi eccessivi, ha in mente di radunare amministratori e consiglieri del suo partito.

«Voglio incontrare tutti per far capire che è necessario tenere i piedi per terra - dice in conferenza stampa - , perchè il consenso si ha e si mantiene se si fanno le cose. Anzi noi abbiamo la proccupazione di fare ancora di più, perchè dobbiamo essere all’altezza dei voti ricevuti dai cittadini». Un pezzetto dell’exploit Fedriga lo attribuisce alla sua azione amministrativa.

«Nemmeno i più ottimisti - aggiunge - pensavano che potessimo avvicinarci al 43% dopo appena un anno di governo della Regione. Già nel 2018 avevamo aumentato i voti del 10%, adesso abbiamo aggiunto altri 8 punti. È un risultato straordinario.

E pensare che queste erano le elezioni più difficili, rappresentavano lo scoglio più importante, la prima verifica del nostro lavoro. Ci abbiamo messo anima e cuore. Ritengo che le nostre politiche su immigrazione, case Ater ai residenti, crisi occupazionali, asili gratis, bus scontati per gli studenti, meno tasse per le imprese, i 319 milioni di investimenti e i 70 in più per la sanità possano aver segnato la differenza. Poi il resto lo ha fatto il carisma di Salvini, che qua è molto apprezzato».

Un voto quello per la Lega che consentirà anche al Friuli Venezia Giulia di mettere in chiaro alcune questioni dentro l’Ue. «Penso che alcuni vincoli europei possano essere superati - spiega Fedriga - , vedi la battaglia per mantenere gli sconti sulla benzina e per gli aiuti alle imprese. La nostra ambizione è quella di essere più competitivi con una fiscalità di vantaggio, non dimentichiamoci che abbiamo la concorrenza di Slovenia e Austria dove le tasse per chi investe sono più basse.

Estenderemo, nella prossima legge di bilancio, il modello Irap che c’è per la montagna e vedremo di agevolare chi investe qua da noi. Ciò significa avere più posti di lavoro e di conseguenza maggiori entrate. E interverremo anche sull’edilizia per ristrutturazioni nei centri storici e nuove costruzioni, con la qualità, un po’ sull’esempio adottato dal Comune di Pordenone. Mi auguro che l’Europa capisca, che non sia solo l’unione di burocrati, numeri e tabelle».

Fedriga pensa che il governo gialloverde a Roma non rischierà l’implosione, nè che ci saranno rimpasti in giunta regionale. «Andiamo avanti con ancora maggiore determinazione e forza per i cittadini - afferma - . La Lega è un partito nazionale, il consenso al Sud ci ha sorpreso.

A palazzo Chigi gli equilibri non cambieranno per qualche poltrona, c’è un contratto di governo, è sufficiente rispettarlo e applicarlo, penso a infrastrutture, flat tax e valorizzazione delle autonomie di Lombardia e Veneto. Ma si dovrà anche arricchire l’autonomia già esistente della nostra regione, che è tra quelle più virtuose. Abbiamo una visione da qui a 4 anni, il lavoro non manca». Una battuta sul Pd che si candida a essere alternativo al Carroccio regnante.

«La nostra sfida è portare avanti gli impegni presi con la gente - osserva -, non guardiamo a chi sta a 10 o 15 punti di distanza. Il nostro contraltare sono le promesse fatte e da rispettare». Infine il presidente si toglie un sassolino dalle scarpe. «Non ho mai sentito tanti insulti - conclude - come nell’ultimo mese di campagna elettorale. Un’ondata di fango che però si è ritorta contro chi l’ha gettata. Il voto ha rappresentato un’onda della libertà contro molte notizie false».

Sono i giorni del trionfo per la Lega, schizzi di fango e polemiche sembrano lontani anni luce. Cancellati da quel 42% stampato nero su bianco dagli elettori friulani e giuliani sulla scheda per le Europee. Una cambiale in cambio che adesso Fedriga e i suoi proveranno a onorare.

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