Elezioni regionali, in cinque per il dopo-Serracchiani: ecco ritorni e cambi di casacca

UDINE. Giochi chiusi. Da adesso, e per i prossimi 34 giorni sarà pura e semplice campagna elettorale in vista del voto per il 29 aprile. Ieri a mezzogiorno si è infatti chiuso il termine per la consegna delle liste per le Regionali. A sorpresa, alla fine, ce l’ha fatta anche l’Acuile dal Friûl, con Isa Dorigo al vertice, portando il totale dei candidati presidenti a quota cinque e quello delle liste a dodici.
Elenchi, divisi nelle cinque circoscrizioni elettorali in cui è ripartito il Fvg, che, come sempre, portano con sé qualche malumore – dovuto a chi alla fine è rimasto fuori – e per la predisposizione delle quali, come d’abitudine, si sono mescolate esigenze di rappresentanza territoriale, difesa delle posizioni di partenza – soprattutto a centrosinistra –, ma anche la volontà – e qui la bilancia pesa decisamente a destra – di inserire parecchi volti nuovi in lista, molti dei quali destinati, probabilmente, a sedere sugli scranni di piazza Oberdan fra poco più di un mese.
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Partiamo proprio dai conservatori che, dopo le Politiche del 4 marzo in cui hanno staccato il centrosinistra di una ventina di punti, partono con i favori del pronostico. La Lega di Massimiliano Fedriga – candidato governatore della coalizione – conferma l’uscente Barbara Zilli (sia a Tolmezzo sia a Udine), ma per il resto si prepara a spedire a Palazzo una batteria rinnovata. A Trieste occhi puntati sul “potentissimo” vicesindaco Pierpaolo Roberti, mentre a Gorizia sono stati scelti due primi cittadini come Diego Bernardis (Dolegna del Collio) e Antonio Calligaris (fresco di dimissioni a Fogliano/Redipuglia). Ma è il collegio di Udine, probabilmente, quello dal quale la Lega pescherà i maggiori eletti in un elenco talmente ampio da aver costretto Fedriga anche a qualche sacrificio doloroso come nel caso del commercialista Giorgio Siciliani.
Se le elezioni Fvg fossero seguite dai bookmakers inglesi, in particolare, le quotazioni migliori le avrebbe, probabilmente, il capolista – e sindaco di Palazzolo per 15 anni – Mauro Bordin, seguito dall’ex assessore provinciale Leonardo Barberio, da Elia Miani – in giunta a Cividale – Lorenzo Tosolini – ex sindaco di Pasian di Prato e quarto nel listino del Senato il 4 marzo – oltre al segretario friulano Zorro Grattoni e all’assessore di Gonars Alberto Budai. E se nell’Alto Friuli in pole position c’è Stefano Mazzolini, a Pordenone brilla Ivo Moras – fino a qualche settimana fa primo cittadino di Brugnera – seguito dal segretario provinciale Stefano Zannier e dal consigliere di Pordenone Simone Polesello.
Punta decisa sugli amministratori, poi, anche Forza Italia. A Gorizia in lista ci sono lo storico ex sindaco Ettore Romoli e il consigliere regionale uscente Roberto Marin, mentre a Udine si può davvero pescare nel mucchio tra sindaci in carica ed ex, oltre all’avvocato udinese Alberto Bertossi: Elena Cecotti (Visco), Pierluigi Molinaro (Forgaria), Roberto Sabbadini (Torreano), Igor Treleani (Santa Maria la Longa), Andrea Venchiarutti (Magnano in Riviera) e Piero Mauro Zanin (Talmassons). Se il capogruppo uscente – e possibile vicepresidente in caso di vittoria – Riccardo Riccardi ha deciso invece di non ricandidarsi, a Tolmezzo pesano eccome i nomi di Renato Carlantoni e Paolo Urbani, così come a Pordenone quello dell’uscente Mara Piccin, di Roberto Ceraolo e di Renzo Francesconi.
Fratelli d’Italia, quindi, ha ripescato anche qualche “vecchio” autonomista come Valeria Grillo, ma a Udine punta soprattutto su Gianni Candotto, Marzio Giau, Lanfranco Sette e sull’ex sindaco di Martignacco Marco Zanor, ma è a Pordenone che potrebbe prendere la maggior parte dei voti. Nel feudo dei fratelli Ciriani corrono infatti Dusolina Marcolin, il capogruppo a Pordenone Francesco Ribetti e la coppia di consiglieri comunali formata da Alessandro Basso e Anna Facondo oltre al vicesindaco di Cordenons Lanfranco Lincetto.
In quota Ar, poi, Renzo Tondo ha mantenuto la promessa di candidarsi da capolista in tre collegi e schiera un ex consigliere dei Cittadini (Stefano Alunni Barbarossa), mentre a Udine la sfida pare essere essenzialmente tra gli uscenti – Giuseppe Sibau, Alessandro Colautti e Paride Cargnelutti – oltre all’ex presidente regionale di Federfarma Francesco Pascolini e a Pordenone i civici puntano ancora su Valter Santarossa ma pure sull’ex sindaco di San Quirino Corrado Della Mattia. Stessa scelta di Tondo, cioè capolista in tre collegi, per Sergio Bini che nel suo ProgettoFvg, al di là del gruppo dei bandelliani a Trieste, presenta Mauro Di Bert e quattro tra primi cittadini in carica o freschi ex: Roberto Fedele (Trivignano), Luca Ovan (Colloredo), Emanuele Zanon (Cavasso) e Christian Vaccher (Fiume Veneto).
Passiamo al centrosinistra di Sergio Bolzonello al cui interno nel Pd – a eccezione di Trieste – in molti si sono “coperti”. Sara Vito e Diego Moretti si giocano la partita a Gorizia, mentre a Udine tra Enio Agnola, Vittorino Boem, Silvana Cremaschi, Franco Iacop, Mariagrazia Santoro e Cristiano Shaurli lo spazio per i “nuovi” pare essere davvero ridotto al minimo. Va un pochino meglio invece a Pordenone visto che al di là delle conferme legate a Renzo Liva, Renata Bagatin e Chiara Da Giau, gente come Nicola Conficoni oppure Renzo Mazzer può provare a giocarsela. Interessante, poi, la situazione nell’Alto Friuli. Nonostante gli strali e le dichiarazioni di strappo con il partito, infatti, in lista c’è ancora Enzo Marsilio che – evidentemente – deve aver cambiato idea dalle Politiche in poi.
La lista dei Cittadini – rafforzata dalla collaborazione con ModelloFvg di Alessandro Tesolat – ruota attorno alle figure di Pietro Paviotti a Udine (ma attenzione anche al sindaco di Venzone Fabio Di Bernardo a Tolmezzo) e dell’assessore regionale uscente Paolo Panontin a Pordenone (in questo caso però va data una chance anche al sanvitese Tiziano Centis), mentre negli elenchi di OpenSinistraFvg le fiches principali si puntano su Giulio Lauri (Trieste), Loredana Panariti e Alessio Gratton (Gorizia e Udine), Furio Honsell e Massimiliano Pozzo (Udine) e Velia Cassan (Udine e Pordenone), senza dimenticare nella Slovenska Skupnost oltre allo storico Igor Gabrovec troviamo lo scrittore classe 1913 – e sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti – Boris Pahor.
Per quanto riguarda il M5s, andando oltre, i grillini – storicamente molto più forti quanto a voto di lista rispetto alle preferenze – ripartono dai quattro dei cinque consiglieri eletti nel 2013. A eccezione di Elena Bianchi – candidatasi in Parlamento e quindi fuori dai giochi –, il gruppo che fa riferimento alla candidatura di Alessandro Fraleoni Morgera schiera prima di tutto Andrea Ussai a Trieste e Ilaria Dal Zovo a Gorizia. Interessante, poi, la “lotta” nel collegio di Udine dove Cristian Sergo dovrà vedersela con Luca Vignando, esponente del Meetup del capoluogo friulano, e con il consigliere comunale Fleris Parente, mentre nel Pordenonese a Eleonora Frattolin toccherà fare i conti con la concorrenza interna di Mauro Capozzella, a lungo in corsa anche per vestire i panni del candidato governatore. Nel mondo autonomista, infine, confermati tutti gli uomini del Patto – che però non è riuscito a raccogliere le firme a Trieste – con Sergio Cecotti che potra contare su esponenti come il sindaco di Mereto Massimo Moretuzzo e quello di Carlino Diego Navarria a Udine, lo scrittore Tullio Avoledo a Pordenone, oltre al consigliere provinciale Federico Simeoni e all’ex assessore a palazzo D’Aronco Chiara Franceschini, mentre per l’Acuile dal Friûl – che tra i volti noti schiera il giornalista Leonardino Temil – è già un bel risultato essere riusciti – salvo novità odierne con le verifiche burocratiche della Regione – a presentare la lista raccogliendo le firme in 4 collegi.
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