Emergenza Covid, mancano posti letto in ospedale: «Rispetto ad aprile il numero di ricoveri è 8 volte superiore»

UDINE. L’ospedale di Udine «non è al collasso», ma «certamente stiamo vivendo una situazione di forte pressione, con un numero dei pazienti otto volte superiore rispetto alla prima fase dell’emergenza». A dirlo è il direttore generale dell’Azienda sanitaria Friuli centrale, Massimo Braganti, parlando del contesto che vive la principale struttura ospedaliera cittadina nei giorni più duri dell’emergenza pandemica. Nell’analisi delle condizioni in cui la stessa Asu Fc si trova a operare, «non va dimenticato che ci troviamo di fronte a una pandemia, che evidentemente non riguarda solamente Udine.
Abbiamo riorganizzato l’attività sanitaria nei presidi tenendo conto che oltre alla gestione del Covid-19 ci sono altre patologie che necessitano cure», indica il dg, assicurando «il pieno impegno dell’azienda nell’assunzione di personale, anche per compiti extra-reparto, come possono essere quelli legati al contact tracing».
Una risposta indiretta anche all’opposizione consiliare udinese, che nelle scorse ore ha attaccato il sindaco Pietro Fontanini, lamentando uno scarso interesse del primo cittadino per le questioni legate all’emergenza sanitaria. «L’ospedale della città è al collasso, il nostro personale medico invoca aiuto – ha esordito il capogruppo del Pd, Alessandro Venanzi –. Tutto pesa sulle infrastrutture sanitarie di Udine, dopo che la Regione ha chiuso i presidi di Cividale, San Daniele e Gemona, e depotenziato quello di Palmanova. E Fontanini che fa? Pensa a inaugurare mosaici con il simbolo di una Udine (riferimento all’allestimento della stele nella nuova rotatoria di viale Venezia, ndr) sempre più priva di un peso a livello territoriale».
Pronta la replica del sindaco Pietro Fontanini: «Neanche di fronte alla drammatica situazione che stiamo vivendo, ai malati, ai morti, alle difficoltà che il nostro sistema sanitario sta affrontando e ai sacrifici del personale medico e infermieristico, gli esponenti dell’opposizione hanno la decenza di fermarsi. Anzi, sono prontissimi a utilizzare senza scrupoli l’epidemia pur di attaccare questa amministrazione, dimostrando così di non capire che non è a me e ai cittadini che mi hanno votato che mancano di rispetto, ma a tutti coloro per i quali il Covid è una cosa seria e grave, e non certo un manganello da usare contro l’avversario politico. La verità – chiude il primo cittadino – è che tutto questo odio deriva dal fatto che, dopo due anni e mezzo, non sono ancora riusciti a metabolizzare la sconfitta».
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