Emergenza sanità a Udine, gli infermieri: tagliati 150 posti di lavoro
UDINE. I tagli al personale, le malattie e le maternità non sostituite, i contratti a termine non rinnovati: vanno cercate fra queste premesse le radici della protesta che sta maturando fra gli infermieri costretti ad affrontare doppi turni e a sorbirsi fino a 17 ore di lavoro al giorno per sopperire alle carenze di organico, con il rischio di sbagliare e di mettere a repentaglio la salute dei pazienti. La situazione, già per nulla rosea, si è aggravata nelle ultime settimane spingendo i sindacati a denunciare la carenza di 150 infermieri a livello provinciale, posti di lavoro che appena qualche anno fa fornivano una collocazione a chi sceglieva la professione infermieristica e garantivano rapporti ottimali fra pazienti e personale nelle strutture.
È il vicesegretario provinciale Nursind, Afrim Caslli, a tratteggiare un quadro ormai al limite: «All’ospedale di Udine mancano una sessantina di infermieri, l’Azienda per i servizi sanitari Bassa friulana è sotto di 25, una quarantina all’Ass 4 Medio Friuli e fra i 20 e i 30 nell’Ass Alto Friuli – riepiloga Caslli –. La drastica riduzione del personale in servizio ha portato a un peggioramento delle condizioni lavorative degli infermieri che si ripercuotono sui pazienti, a scapito della qualità assistenziale. La situazione di forte stress cui gli infermieri sono sottoposti – chiarisce Caslli – è causata dallo scarso rapporto numerico fra infermieri e popolazione, al di sotto della media Ocse, senza aggiungere che la crisi e i tagli hanno colpito una categoria che spesso deve sobbarcarsi il lavoro di altre figure accollandosene gli oneri, ma non gli onori».
L’emergenza estiva, con la drastica riduzione del personale in servizio per ferie e la scadenza di numerosi contratti a termine, non fa che acuire il problema. A sottolinearlo è anche il segretario regionale Uil-Fpl, Luciano Bressan, che riferisce come un paio di settimane fa i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil abbiano incontrato l’assessore regionale Maria Sandra Telesca per rappresentarle la situazione di criticità e sollecitare interventi urgenti. «Ormai la situazione sta precipitando, negli ospedali come sul territorio – insiste Caslli –: in Alto Friuli e specie a Tolmezzo in area di emergenza i turni non rispettano nemmeno i diritti contrattuali e spesso vengono tolte anche le ferie. Al Santa Maria i reparti di Medicina, Chirurgia ed Emergenza sono in forte sofferenza, come lo sono diversi reparti della Bassa friulana, sia a Palmanova sia a Latisana. La stessa situazione si trova in Medio Friuli, ma è più critica nella casa di riposo cittadina La Quiete, dove ormai le lunghe malattie e le maternità non vengono sostituite».
I sindacati degli infermieri lamentano anche le ulteriori incombenze derivanti da procedure informatiche, compilazione di questionari, modulistica per il ricovero e altre pratiche un tempo svolte dal settore amministrativo che oggi sono compito del personale infermieristico.
«Abbiamo chiesto un incontro con l’assessore Telesca per programmare una riorganizzazione della rete sanitaria e ottimizzare le risorse – conclude l’esponente del Nursind –. Speriamo lo faccia urgentemente, se le cose non cambieranno saremo costretti a rivolgerci agli organi competenti per far rispettare i diritti dei pazienti e della categoria infermieristica».
@RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto