Enemonzo, aumentano le proteste per le scorrerie di cinghiali

Tra Invillino ed Esemon di Sopra su 13 campi coltivati a mais cinque sono stati totalmente distrutti e due parzialmente danneggiati

ENEMONZO. Le scorribande dei cinghiali continuano tra Villa Santina, Enemonzo e Raveo e gli agricoltori, dopo un primo intervento alcuni giorni fa della consigliera comunale Laura Bortoluzzi, chiedono l’intervento immediato della Regione sulla Riserva di caccia di Enemonzo e Villa Santina.

Gi agricoltori uniti in un comitato per la tutela del territorio hanno fatto notare quanto gravi, sul benessere ambientale ed economico di un comune, sia «l’insensibilità e l’assenza di collaborazione del direttore di riserva, sottolineando come sia inaccettabile, a questo punto, che una carica simile possa dare più potere e libertà di gestione sul territorio di quanto non spetti all'amministrazione stessa».

I danni questa volta hanno colpito l’azienda agricola Pietro Beorchia di Enemonzo. Il figlio, Marco Beorchia, ha segnalato che tra Invillino ed Esemon di Sopra su 13 campi coltivati a mais cinque sono stati totalmente distrutti e due parzialmente. Non solo. «Dei 30 ettari - spiega - che abbiamo tra prati stabili e campi un po’ tutti sono stati interessati dalle incursioni dei cinghiali. Noi agricoltori abbiamo segnalato più volte il problema, la riserva di caccia di Raveo si è attivata, mentre quella di Enemonzo e Villa Santina non intende uscire con prelievi straordinari, dedicati ai cinghiali».

Ai cacciatori della riserva, spiega, è consentito solo cacciare i cinghiali in Pani e sul monte Lovinzola, una possibilità minima, ridicola rispetto alla vastità del fenomeno che sta mettendo in ginocchio le attività agricole.

«Si interviene immediatamente o dobbiamo chiudere le aziende?» chiede Beorchia,per nulla in vena di scherzi. «La Regione deve intervenire subito: o fa sentire la propria voce con la riserva perché si muova o fa lei quello che dovrebbe fare la riserva». Altri agricoltori sono ancora più perentori: o la Regione interviene, commissariando la riserva o loro incrociano le braccia e non semineranno più i campi devastati dai cinghiali.

L’esasperazione è palpabile e diversi puntano il dito contro la riserva di Enemonzo e Villa Santina, ritenendo che mai come ora i cacciatori potrebbero dimostrare la loro utilità e il loro attaccamento al territorio. Il Comitato tutela del territorio Carnia Val Tagliamento raccoglie intanto le istanze di agricoltori e privati danneggiati. (t.a.)

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