Ennesimo colpo da Autostar svuotate le Bmw a Pordenone
Il gruppo Autostar subisce l’ennesimo furto. Dopo quelli di Udine e Trieste, i ladri hanno preso di mira la concessionaria Bmw e Mini di Pordenone: il danno è di 120 mila euro.
Sono entrati nella notte tra mercoledì e ieri, in viale Venezia, e come le altre volte hanno asportato dalle auto (una decina in questo caso) l’hardware di serie: navigatori satellitari e altre funzioni. Un danno che l’azienda calcola in 120 mila euro (oltre un centinaio di migliaia di euro di furto, più i danni). Una serie infinita di “attacchi” (una ventina in meno di due anni) che esaspera la proprietà.
L’ultimo episodio presenta caratteristiche simili a quelli precedenti. I ladri – certamente più d’uno e specializzati in questo genere di furti – si sono introdotti nell’area esterna della concessionaria scavalcando la recinzione. Hanno preso di mira soltanto Bmw. Dieci e d’alta fascia, il cosiddetto “segmento premium” i modelli sono X6, X5 e Serie 3. Dopo averle aperte (a quanto pare, stando a quanto riferito alla concessionaria, senza causare grossi danni) sono stati asportati i computer di bordo di serie, che comprendono software con navigatori satellitari e molte altre funzioni. Alla filiale Autostar hanno quantificato il danno dai 10.500 ai 12 mila euro vettura: si calcola il furto più i cablaggi da ripristinare (l’unico vero danno importante che si sarebbe registrato alle auto, infatti, sarebbe relativo ai cablaggi recisi). In totale, l’ammanco sfiorerebbe dunque i 120 mila euro.
L’antifurto è scattato, ma non è bastato. Troppo rapida, l’azione della “banda dei satellitari”. Non è rimasto che contattare i carabinieri al mattino, per le denunce di rito. Come nelle altre concessionarie del gruppo colpite dai malviventi, i ladri potrebbero essere stati ripresi dalla videosorveglianza interna: negli altri casi, però, ciò non ha portato a nulla, visto che i malviventi indossavano passamontagna e berretti per coprire il volto e alle mani avevano guanti in lattice per non lasciare impronte. Mai dire mai: sul posto è giunta anche la scientifica e si stanno valutando tutti gli elementi.
La banda potrebbe anche essere la stessa che un paio di mesi fa mise a segno un primo raid alla stessa concessionaria (aperta da due anni).
Indagano i carabinieri di Pordenone, che stanno vagliando alcune piste che portano verso i Pesi dell’Est Europa, dove esiste un florido mercato per questo tipo di accessori.
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