Ente Friuli nel mondo solidale con i corregionali in Venezuela

«L’Ente Friuli nel Mondo segue da sempre, con grande attenzione e preoccupazione, le sorti dei corregionali friulani che vivono in Venezuela e che soffrono da tempo le conseguenze di una grave crisi democratica e umanitaria che ha privato la popolazione di quella Nazione dalle libertà fondamentali e del necessario sostentamento alimentare e sanitario».
A dichiararlo è il presidente dell’Ente Friuli nel mondo, Adriano Luci, alla vigilia della manifestazione degli esuli e rimpatriati venezuelani che si ritroveranno oggi pomeriggio dalle 15 alle 18, in piazza San Giacomo, a Udine.
«Ricordo l’iniziativa promossa già nel 2017, nel corso di un convegno tenutosi a Villa Manin nel quale era stata sottolineata la gravità della situazione da tempo attraversata dai nostri corregionali in Venezuela e delineati i percorsi di un possibile aiuto umanitario – sottolinea Luci –. Tali percorsi hanno trovato attuazione grazie a un finanziamento assicurato dalla Regione per un’azione che l’Ente Friuli nel mondo sta portando avanti, con non poche difficoltà, assieme alle altre associazioni dei corregionali all’estero.
Le modalità operative per l’invio degli aiuti sono state messe a punto a Caracas con la presenza dal consigliere dell’Ente Luigi Papais che ha incontrato sul posto e costituito un gruppo di lavoro con il quale vengono mantenuti i contatti e attuate le azioni previste dal progetto per la distribuzione mirata di medicinali e di protesi».
«Ora – analizza ancora il presidente – la situazione si è indubbiamente aggravata e vi sono evidenti difficoltà anche di comunicazione. In tale contesto, a nome dell’Ente Friuli nel mondo, che sarà presente domani alla manifestazione di Udine, esprimo la mia preoccupazione per le sorti di tutti gli italiani che attualmente vivono in Venezuela e in particolare dei friulani e degli altri corregionali.
Garantisco la continuità delle azioni di solidarietà nei loro confronti e rivolgo un accorato appello alle nostre autorità nazionali affinché intervengano perché venga evitata una guerra civile, con spargimento di sangue e altri sacrifici per la popolazione, e ci si incammini verso una piena democrazia che consenta un’adeguata ripresa economica, tale da soddisfare le elementari esigenze dell’intera Nazione». —
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