Entro il 2026 gli uffici della Procura nell’ex Stringher: appalto da 12,8 milioni

Presentato il progetto: lo stabile interessato dal piano di rigenerazione urbana è quello novecentesco che s’affaccia su via Crispi

Christian Seu
L'edificio tra via Crispi e largo Ospedale Vecchio
L'edificio tra via Crispi e largo Ospedale Vecchio

«Un’agorà della giustizia», come l’ha definita il presidente del Tribunale di Udine, Paolo Corder. E’ quella che nascerà in largo Ospedale Vecchio, nel cuore del capoluogo friulano, quando gli uffici della Procura della Repubblica si trasferiranno nel palazzo di inizio Novecento che ospitava un tempo l’ex scuola Stringher. La ditta che effettuerà i lavori dovrà essere designata in tempi stretti complici i tempi tassativi imposti dal Pnrr: il cantiere così partirà entro il 2023, per concludersi tre anni dopo. Il disco verde all’opera, attesa da decenni, è resa possibile dal nuovo contributo concesso dal Ministero della Giustizia, che destinerà al progetto 2,3 milioni di euro, che si aggiungono al milione già stanziato alcuni anni fa. A completare la dotazione economica dell’intervento, che prevede un investimento complessivo di 12,8 milioni, i fondi messi a disposizione dalla Regione (2,7 milioni), dal Comune (1,7) e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (5).

Evidenziata in rosso l'area interessata dall'intervento
Evidenziata in rosso l'area interessata dall'intervento

Realizzato nel 1925 come ampliamento della scuola Manzoni, l’edificio si estende su una superficie complessiva di 3.400 metri quadri, con una volumetria di 19 mila metri cubi. La parte interessata dalla riqualificazione è quella che s’affaccia su via Crispi: per completare la riqualificazione dell’intero complesso saranno necessari almeno altri 15 milioni di euro, da reperire. La palazzina ospiterà una quarantina di uffici della magistratura udinese, ma in futuro l’obiettivo è di concentrare in largo Ospedale Vecchio anche il giudice di pace, l’ufficio per l’esecuzione penale esterna, il tribunale di sorveglianza. La presentazione del progetto giovedì 10 novembre, in sala Ajace. Oltre al presidente Corder, hanno partecipato il sindaco Pietro Fontanini, il procuratore di Udine Massimo Lia e il vicesindaco Loris Michelini.


«Oggi - ha spiegato Fontanini - grazie all’arrivo di oltre 2 milioni e 300mila euro da parte del Ministero della Giustizia, in aggiunta al milione arrivato da via Arenula nel 2017, abbiamo completato la somma di 12 milioni e 800mila euro necessaria alla realizzazione di questa importante opera con la quale andremo a riqualificare, dandogli una nuova destinazione d’uso, uno degli edifici storici della nostra città. Si tratta del frutto di una collaborazione interistituzionale che ha visto coinvolti il Comune, che ha usufruito di fondi propri e del Pnrr, la Regione e, come detto, il Ministero della Giustizia».

Un momento della conferenza stampa in sala Ajace, a palazzo D'Aronco
Un momento della conferenza stampa in sala Ajace, a palazzo D'Aronco

«Esprimo la soddisfazione mia e di tutto l’ufficio per la positiva conclusione dell’iter di finanziamento del primo lotto dei lavori di adeguamento dell’Istituto ex Stringher», ha detto Lia. «La vicinanza di questo edificio alla sede del Tribunale - ha quindi proseguito - consentirà di concentrare e razionalizzare l’attività giudiziaria assicurando, così, un migliore servizio all’utenza. Ci sarà anche un risparmio per l’Erario: gli uffici della Procura sono attualmente ospitati in un immobile privato, e il contratto di locazione è scaduto». La proprietà degli uffici di via Lovaria è di un’immobiliare romana, alla quale il Ministero versa un’indennità di occupazione che, aggiunta ai canoni degli altri uffici giudiziari decentrati (l’ufficio del magistrato di sorveglianza e le sezioni di polizia giudiziaria), porta l’esborso annuale a 350 mila euro .

«La messa a disposizione dei fondi per la realizzazione di una sorta di cittadella della giustizia, anzi, di un’agorà della giustizia a Udine è una buona notizia per il territorio udinese, soprattutto in tempi difficili come quelli presenti», è il commento del presidente del Tribunale di Udine Paolo Corder. «Sebbene con lo sviluppo dell’informatica giuridica la situazione in questo ultimo torno di tempo sia migliorata - ha aggiunto - rimane il fatto che dobbiamo provvedere al trasferimento di fascicoli, talvolta assai voluminosi, e atti di vario tipo, soprattutto tra Tribunale e Procura e viceversa, per almeno sei volte ogni giorno tra andata e ritorno, nonché, seppure in misura minore, tra Tribunale e Giudice di Pace, tra Tribunale e Ufficiali Giudiziari. Vengono impiegate notevoli risorse di personale (cronicamente scarse) e di tempo per coprire le distanze tra gli uffici che potrebbero meglio essere impiegate. Ma saranno anche i cittadini, gli utenti del servizio giustizia a beneficiare di tale novità: la vicinanza tra gli uffici giudiziari renderà più semplice l’accesso, più agevole la comprensione delle varie competenze, in una parola il servizio giustizia si mostrerà più vicino alle persone. Tanto che forse sarebbe il caso di abbandonare il termine sempre usato in questi casi di “cittadella della giustizia” che evoca fortificazioni, mura, steccati e divisioni, per usare termini che richiamano concetti di apertura, trasparenza e vicinanza, come ad esempio piazza, agorà e simili».
 

A entrare nel merito dell’intervento è stato il vicesindaco Michelini. «I lavori - ha spiegato - riguarderanno l’intero corpo meridionale del complesso affacciato su via Crispi e parte di quello orientale, situato su largo Ospedale Vecchio e, trattandosi di un bene vincolato, saranno il più possibile rispettosi dello stato originale dell’edificio». I bagni saranno completamente rifatti, gli infissi in legno sostituiti con strutture in metallo anti effrazione e le porte d’ingresso rifatte in legno esattamente come le attuali. Sarà realizzato un ascensore mentre lo scalone monumentale dell’atrio sarà ovviamente mantenuto.

La larghezza dei corridoi verrà sfruttata al massimo per creare locali finestrati. Saranno inoltre realizzare stanze interne insonorizzate per garantire al massimo la privacy. L’edificio sarà completamente antisismico, dotato di condizionamento estivo e invernale e accessibile agli utenti con disabilità. Saranno inoltre presenti un impianto automatico di estinzione degli incendi, un sistema anti intrusione e saranno installate telecamere di sicurezza. L’illuminazione, sia ordinaria che di sicurezza, sarà realizzata a led e gli impianti elettrici saranno completamente rifatti. Sarà infine predisposto un sistema di raccolta e stoccaggio delle acque meteoriche da utilizzare per i servizi igienici.

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