Epilessia, nasce a Udine un centro dedicato ai bimbi
UDINE. È il primo in regione. Si tratta del nuovo centro di epilettologia infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine. A parlarne è il dottor Giovanni Crichiutti, pediatra e neurologo, responsabile della sezione neurologia della Struttura operativa complessa della Clinica Pediatrica diretta dal professor Angelo Rosolen.
«Abbiamo creato un servizio di epilettologia infantile che consiste in un laboratorio di elettroecefalografia e di una stanza di degenza attrezzata per monitoraggio video elettroencefalografico protratto» spiega Crichiutti. Al Santa Maria ci si occupa di epilettologia da una decina d’anni. «Oggi siamo un punto di riferimento per l’area vasta. Recentemente il nostro laboratorio, comunemente chiamato ambulatorio, è stato inserito nell’elenco dei centri riconosciuti dalla lega italiana contro l’epilessia, per ora l’unico in regione» racconta Crichiutti.
L’epilessia infantile è un disturbo che interessa il 2-3 per cento dei bambini, a livello nazionale sono 500 mila i bambini colpiti ogni anno. «Per i genitori rappresenta un’esperienza devastante, e noi siamo il loro punto di riferimento – assicura Crichiutti – arrivare però in un centro dedicato, in grado di prendersi subito carico del problema e fornire informazioni adeguate è importante e confortante».
La nascita del nuovo servizio all’Azienda ospedaliero universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine ora viene a rappresentare un punto di riferimento e a evitare i trasferimenti in altri centri fuori regione, frequenti in passato, da parte delle famiglie in cerca di strutture specializzate, non solo – aggiunge Crichiutti – possiamo anche contare sul supporto della struttura operativa complessa di Neurochirurgia diretta dal dottor Miran Skrap.
Quanto al funzionamento, va detto che il paziente viene ricoverato e sottoposto a un monitoraggio che dura alcuni giorni. Attraverso una serie approfondita di esami può essere verificata la natura e l’origine della anomalie elettriche e delle crisi epilettiche dei casi più difficili, come quelli in cui l’epilessia viene provocata dalla presenza di tumori o da malformazioni e nei casi in cui è necessario procedere a un’asportazione della lesione.
«Lo studio - chiarisce Crichiutti - ha carattere preparatorio per la delimitazione intraoperatoria dell’area che provoca l’epilessia, e quindi dell’estensione della rimozione».
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