Era in ospedale e lo trovano: giostraio latitante finisce in cella

Oderzo: frattura di una gamba “fatale” per Terence Orlando, ricercato dal 2013. Era accusato di far parte di una banda che compiva furti anche nel Pordenonese

ODERZO. Si frattura una gamba e i carabinieri fanno scattare le manette in ospedale. Lo stavano ricercando da due anni. Adesso le indagini si concentreranno sugli eventuali complici, che hanno favorito una base d’appoggio per nascondersi.

Un giostraio di 27 anni opitergino, Terence Orlando, è stato arrestato dai militari dell’Arma della tenenza di Oderzo, in collaborazione con il nucleo investigativo di Conegliano. «Sono sempre stato qui in zona, non mi sono mai mosso», ha detto in dialetto veneto il giovane, quando è stato bloccato.

Ma i carabinieri erano sulle sue tracce dal 2013, da quando doveva essere incarcerato per un cumulo di pene, a seguito di una serie di reati.

Orlando doveva scontare 2 anni, 2 mesi e 18 giorni, pena che aveva patteggiato. Insieme a tre amici, nel 2010 fu accusato di far parte di una banda che aveva effettuato furti tra le province di Treviso, Pordenone, Venezia e Rovigo.

Spaccate in sale giochi e centri commerciali, che secondo gli inquirenti avevano fruttato un bottino da 150 mila euro, che in parte venivano “reinvestiti” in scommesse. Il giovane era stato ammesso agli arresti domiciliari, ha la residenza a Piavon di Oderzo.

Quando la pena era diventata esecutiva, però, i militari dell’Arma non l’avevano più trovato. Nei suoi confronti la magistratura aveva emesso un ordine di carcerazione.

Durante la recente operazione “All-in”, che ha visto arrestati altri giovani giostrai per spaccate nei locali, era stato cercato in diversi campi nomadi nella Marca, ma senza successo. Venerdì «ha commesso una leggerezza», come spiegano gli inquirenti. È tornato nell’opitergino, probabilmente a trovare i familiari e si è recato in ospedale per farsi curare una lesione ad una gamba. Lì i carabinieri l’hanno fermato.

I militari dell'Arma, coordinati dal tenente Diego Tanzi, hanno fatto scattare le manette ai suoi polsi. «Era ricercato dal 2013, da quando si era reso irreperibile», spiega il tenente Tanzi, «ora saranno effettuati accertamenti su eventuali soggetti che abbiano favorito la sua latitanza».

Saranno inoltre svolti approfondimenti su come il giovane si sia procurato la frattura. Con la gamba ingessata è quindi stato trasferito dietro le sbarre. «Non sapevo niente della pena», ha affermato il giostraio quando si è trovato di fronte i carabinieri, «io non mi sono mai mosso».

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