Ercolanoni: non ero io la comandante di Udine

Al comando dei vigili di via Girardini non ci sarà alcun cambio di comandante per il semplice fatto che Fanny Ercolanoni non è mai stata dipendente del Comune di Udine. A chiarirlo è la stessa dirigente che ci ha inviato una lettera precisando di essere stata assunta dall’Uti Friuli Centrale il 12 giugno 2017.
«Con il passaggio della polizia locale dall’Uti al Comune (in programma per il prossimo primo gennaio, ndr), il sindaco Fontanini - scrive Ercolanoni - non cambia il comandante dell’Uti, ma assume un comandante per il Comune, con altro ruolo, a dirigere un altro servizio, per un altro ente».
Ecco perché, mentre i 68 vigili che in precedenza erano dipendenti del Comune di Udine torneranno automaticamente alla dipendenze di Palazzo D’Aronco, per Ercolanoni nel caso in cui Fontanini avesse ritenuto di sceglierla come comandante del capoluogo friulano sarebbe stato necessario un accordo a tre che comprendesse anche la stessa Ercolanoni e l’Uti. Ma Fontanini, legittimamente, ha preferito bandire un nuovo concorso anche perché Ercolanoni era stata assunta dall’ex sindaco Furio Honsell in qualità di presidente dell’Uti con un contratto a termine come previsto dall’articolo 110 del decreto legislativo che consente l’affidamento di incarichi dirigenziali “fiduciari” a tempo determinato negli enti locali proprio per consentire al sindaco (o al presidente dell’Uti) di scegliere il proprio “staff”.
Questo ovviamente non significa che la decisione di Fontanini sia legata alla qualità del lavoro svolto da Ercolanoni (anche se pure in consiglio comunale il primo cittadino non ha risparmiato critiche alle gestione della polizia locale) come precisa lei stessa: «Un tanto ritengo sia doveroso precisare, anche perché l’idea (incongruamente riportata in sedi e tempi diversi) secondo la quale il mio pregresso lavoro possa non aver risposto alle aspettative della città di Udine non è veritiera, né dimostrabile (salvo esistano infondati atteggiamenti preclusivi e preconcetti), tant’è che i soggetti competenti nulla mi hanno mai addebitato a riguardo, dalla data di assunzione ad oggi (anzi riconoscendomi professionalmente la qualità dei risultati perseguiti e conseguiti come dimostra il referto dell’organo indipendente di valutazione che mi attribuisce il massimo della votazione per il raggiungimento 12 obiettivi per l’anno 2017 ed in soli 6 mesi di lavoro). Un tanto - aggiunge - a difesa del lavoro svolto, sottolineando che l’amministrazione udinese, quindi, non effettua alcun “cambio”, ma sceglierà una persona per un’attività diversa, in un Ente diverso (Comune di Udine) da quello da cui dipendo ed all’interno del quale, per contratto, resto e devo restare (Uti)».
«In poche parole - conclude Ercolanoni -: non si può cambiare qualcosa che il Comune non aveva e tuttora non ha ovvero io non sono, e non ero, dipendente del Comune (domani… chissà)». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto