Esche avvelenate, allarme sul web

A Spilimbergo un cane salvato in extremis. Moria di gatti a Sacile e Polcenigo

SPILIMBERGO. «Esche per topi che avvelenano cani: sono state segnalate nella zona commerciale non lontana da Bricofer a Spilimbergo». L’allarme è partito sul profilo Facebook “Amici degli animali” che gestisce Daniela Billiani: a Spilimbergo è stato salvato un cane in extremis.

«Attenzione alla zona – è l’eco degli Animalisti Fvg e volontari –. In provincia si assiste al ripetersi di questi episodi».

Occhio alle zone derattizzate: le esche funzionano come killer anche per cani e gatti. Due casi segnalati prima di Spilimbergo: quelli dei gatti avvelenati a Polcenigo e anche a Sacile.

«Il veleno per topi uccide cani e gatti». Vittorio Mella ha trovato due mici in via Betulle e via Sacile, qualche settimana fa.

«La segnalazione è anche per le associazioni animaliste che sono molto attive nel pordenonese – Mella spera in controlli anche nelle colonie feline –. Un gatto era disteso morto stecchito sul marciapiede, poco distante dalla strada e con una smorfia di dolore sul viso, la lingua secca e scura. Non sono un veterinario, però i sintomi ci sono tutti di morte per avvelenamento».

Nella zona ci sono delle aree derattizzate. “Attenzione zone deratizzate”: l’avviso affisso sui pali della luce e sui muretti pubblici, nei centri frequentati è molto chiaro. “Tenere lontani – prosegue l’avviso che tutela l’incolumità dei cittadini sul territorio – bambini e animali”. Ma gatti e cani potrebbero trovare le esche.

«Ci sono dubbi fondati che questo sia l’ennesimo caso di morte per avvelenamento da topicida – è dispiaciuto l’ambientalista Mella –. Le esche per ratti risolvono un problema, ma creano un altro rischio». Sulle cause della morte dei mici le ipotesi sono aperte. «C’è un killer – si chiede Mella – dei gatti?».

Gatti avvelenati anche a Sacile: è capitato a Villorba. «Duca di sette mesi è morto avvelenato – Valentina Bargagli ha trovato il micio privo di vita nella campagna di Villorba a Sacile –. Aveva la lingua nera e il corpo contratto con il musetto tirato in una smorfia di dolore».

La sacilese ha segnalato il caso all’associazione “Dingo” che ha molti fan a Spilimbergo.

«È doloroso perdere in questo modo un animale innocente che ha dato tanta gioia in famiglia – Bargagli lancia l’Sos –. Si vuole colpire i ratti, invece, poi muoiono cani o gatti». Avvelenati: la lingua nera non lascia dubbi.

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