Escluso da Friuli Doc pretende 185 mila euro, il Tar: «Non c’è danno»

Rigettati i due ricorsi presentati dal titolare di Cibo Gourmet. È una ditta individuale: il Comune ha agito legittimamente
Udine 09 settembre 2016.Friuli DOC 2016..Foto Simone Ferraro / ag foto Petrussi.
Udine 09 settembre 2016.Friuli DOC 2016..Foto Simone Ferraro / ag foto Petrussi.

L’esclusione da “Friuli Doc” per tre edizioni di fila gli aveva causato un danno pari a 184.987 euro. Questo, almeno, era ciò che Giovanni Del Missier sosteneva, in qualità di legale rappresentante di “Cibo Gourmet”. E questa è stata la somma che ha cercato di ottenere dal Comune di Udine a titolo di risarcimento del «fatturato che avrebbe potuto ottenere partecipando all’evento». Il Tribunale regionale amministrativo del Friuli Venezia Giulia ha gelato ogni sua pretesa, rigettando i due ricorsi che aveva presentato per le asserite perdite cumulate tra il 2016 e il 2018.

Assistito dall’avvocato Bruno Garlatti, l’imprenditore aveva spiegato di avere chiesto uno spazio a Friuli Doc in quanto «licenziatario esclusivo» del marchio “frico di Carpacco”, che avrebbe esposto, promosso e commercializzato nei giorni della kermesse enogastronomica. E aveva lamentato, nel contempo, un «indebito utilizzo» del marchio da parte dell’Associazione ricreativa sportiva Carpacco. Quanto alle conseguenze economiche, Del Missier aveva indicato in 8.493,53 euro il «danno emergente» per la mancata partecipazione nel 2016, in 84 mila euro quello per «lucro cessante» nel 2017, e in 92.493,53 euro la somma complessivamente persa nell’ultima edizione.

Tutti importi che il Tar ha escluso di riconoscergli, non avendo rinvenuto vizi di legittimità nell’attività svolta dal Comune - che nel procedimento si è costituito con gli avvocati Giangiacomo Martinuzzi, Claudia Micelli e Giuseppe Sbisà - e osservando, peraltro, trattarsi di danno che il ricorrente ha «solo genericamente affermato di avere subìto, ma non provato nè nella sua effettiva esistenza, nè nel suo ammontare e finanche stimato in importi difformi e incoerenti».

Ma è prima di tutto sul piano sostanziale che le sue domande non hanno trovato accoglimento. “Cibo Gourmet” «non soddisfa i requisiti stabiliti per la partecipazione – scrive il giudice estensore Manuela Sinigoi – in quanto ditta individuale». Inoltre, «il frico di Carpacco – continua – risulta già rappresentato nell’ambito della manifestazione da uno dei soggetti aventi titolo a partecipare e che, già presente alle ultime edizioni, gode del diritto di precedenza».

E visto che le pretese di Del Missier sono apparse «manifestamente infondate», il collegio giudicante ha deciso di revocargli anche il patrocinio a spese dello Stato. Liquidando le spese di lite a favore del Comune in complessivi 4 mila euro. —


 

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