L’esempio del piccolo Rei: dice all’arbitro di aver fatto un fallo da rigore, premiato il suo fair-play
Il dodicenne Cupa ha segnalato l’infrazione al direttore di gara, che non si era accorto di nulla. La sua società, il Fontanafredda, gli ha consegnato un riconoscimento, arrivano anche i complimenti della Figc regionale
Gesti che riconciliano con il calcio. E che sebbene provengano dalla “base” e da categorie giovanili in cui il risultato non conta possono fungere da esempio anche per i più grandi.
Il Fontanafredda calcio non ha perso l’occasione per valorizzare una encomiabile azione di un suo giovane tesserato: Rei Cupa, un ragazzo classe 2012, che milita nella formazione esordienti under 13 del club rossonero.
Nel corso della partita contro i pari età del Cjarlins Muzane disputatasi a Buttrio, nell’ambito di un torneo di calcio a 9 (questo il numero di giocatori in campo in quella categoria), con la sua squadra in vantaggio, Cupa ha ammesso, nonostante il dirigente arbitro non se ne fosse accorto, di aver commesso un fallo da rigore.
Successivamente decretato e realizzato dai rivali. Qualcosa di, purtroppo, inusuale. E così il Fontanafredda, sensibile al fair-play dei propri tesserati, ha premiato il giovane talento del suo settore giovanile nell’intervallo dell’ultimo match della prima squadra, che milita nel campionato di Eccellenza (ed è in corsa per la promozione in serie D), contro il Rive Flaibano.
Il premio? Da quanto risulta un accappatoio e altri gadget del marketing rossonero, ben curato da Raffaele Del Ben. Ma al di là del riconoscimento materiale, è senza dubbio il valore simbolico dell’iniziativa ad aver creato particolare consenso sui social e nel movimento calcistico provinciale, catturando l’attenzione anche dei vertici federali. «Sono contento che per una volta – ha commentato il vicepresidente della Figc regionale Christian Vaccher – si tratti di qualcosa che riconcilia con il nostro sport. Bene ha fatto il Fontanafredda a valorizzarlo perché come dico spesso fa più rumore un albero che cade rispetto a una foresta che cresce. E in questo caso è della crescita positiva dei nostri ragazzi che giustamente si parla. Avendo un lungo trascorso di arbitro e di designatore posso dire che gesti cosi avvengono più frequentemente di quanto pensiamo, ma non sono adeguatamente segnalati. Ribadisco per questo i complimenti al Fontanafredda, che si sta confermando una società attenta alla maturazione dei ragazzi del vivaio a tutto tondo. Un esempio per gli adulti? Magari fosse così, anche perché una vittoria leale ha tutto un altro sapore».
Accoglie con orgoglio le parole di Vaccher il responsabile del settore giovanile rossonero Andrea Corincig, che tiene a sottolineare: «La nostra missione a livello giovanile si fonda su un progetto che bada al futuro dell’uomo oltre che al presente del giovane calciatore. Anche per questo del nostro organigramma fanno parte psicologi che affiancano allenatori e tecnici nell’intento, per quanto possibile, di seguire e assistere i giovani calciatori anche fuori dal campo, in tutto il loro excursus di crescita». I risultati si vedono.
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