Esercito di candidati alle regionali: in 580 per 47 posti

Sono 13 le liste in corsa a sostegno dei quattro aspiranti governatori. A contendersi la presidenza Tondo, Serracchiani, Galluccio e Bandelli

UDINE. Non c’è più tempo per la presentazione dei programmi, le promesse, i botta e risposta. Con gli ultimi comizi di ieri la campagna elettorale si è conclusa. Stop ai confronti, agli slogan, alle interviste. I giochi sono chiusi. Ora c’è spazio solo per il silenzio che precede il voto.

I big nazionali, giunti nei giorni scorsi in Friuli Venezia Giulia per sostenere le varie candidature, sono già rincasati. Chi a Firenze, chi a Genova, chi a Roma. E qui in Regione, ora, si aspetta solo il verdetto che lunedì sera uscirà dalle urne decretando il nome del nuovo governatore.

I candidati

Lo aspettano prima di tutto i quattro candidati alla presidenza Franco Bandelli (Un’Altra Regione Autonoma), Saverio Galluccio (Movimento Cinque Stelle), Debora Serracchiani (centrosinistra) e il governatore uscente Renzo Tondo (centrodestra).

Lo aspettano i 589 candidati delle tredici liste (alcuni nomi però compaiono più volte) in corsa per le 47 poltrone del Consiglio regionale (le altre due a disposizione saranno occupate una dal nuovo presidente eletto e l’altra dal candidato governatore che arriva secondo).

Fino alle ultime ore è continuata, senza sosta, la caccia alla preferenza attraverso incontri, comunicati stampa, sms e la più tradizionale campagna “porta a porta”. A disposizione, del resto, ci sono dieci posti in meno rispetto al 2008 dopo il taglio del numero dei consiglieri votato dal Parlamento.

E pertanto, di conseguenza, per poter contare su un posto sicuro nell’assise di piazza Oberdan, si dovranno ricevere, almeno per quanto riguarda i partiti più grandi come il Popolo della Libertà, Lega Nord e il Partito Democratico, e secondo un calcolo approssimativo, migliaia di voti.

Esclusioni e scandali

Una campagna elettorale, questa, segnata dagli scandali per le spese di funzionamento dei gruppi compiute con i fondi pubblici dati ai partiti. Sono venti, al momento, i consiglieri regionali uscenti indagati dalla Procura della Repubblica di Trieste per il reato di peculato.

Di questi, cinque si sono ripresentati, quattro nel Pdl e uno nella Destra. Una vicenda che ha determinato una “pulizia” nella composizione delle liste, in qualche caso però avvenuta a metà come, appunto, all’interno del Pdl. Mentre il Partito Democratico ha chiesto agli uscenti di dimettersi se fossero stati indagati.

La corsa alla presidenza nel frattempo da cinque si è ridotta a quattro “sfidanti”. È infatti stata esclusa dalle elezioni la lista Sinistra (dove erano confluiti Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani) a sostegno del candidato Marino Andolina per la mancanza di una firma in un modulo di presentazione. A nulla è servito il ricorso al Tar così come il successivo ricorso al Consiglio di Stato che hanno confermato l’esclusione decisa dalla Commissione elettorale.

Una decisione accolta tra non pochi malumori dai rappresentati della Sinistra i quali a più riprese hanno parlato di «un oltraggio alla democrazia» e di «elezioni falsate».

Le liste in corsa

Ecco dunque quali sono le tredici liste in corsa nella tornata elettorale di domani e lunedì. Sono sei quelle che compongono la coalizione a sostegno del governatore uscente Renzo Tondo ovvvero Lega Nord, Pensionati, Autonomia Responsabile, Pdl per Tondo presidente, Unione di Centro e La Destra.

Cinque invece le liste in campo per la candidata Debora Serracchiani ovvero Slovenska Skupnost, Sel con Vendola, Partito Democratico, Cittadini per Debora Serracchiani e Italia dei Valori – Lista di Pietro.

C’è poi la lista del Movimento 5 Stelle in corsa per far eleggere presidente il proprio portavoce Saverio Galluccio e quella di Un’Altra Regione Autonoma a supporto di Franco Bandelli.

L’“esercito”dei candidati

Complessivamente le donne in corsa sono 209 delle quali 94 nelle liste per il governatore uscente e 81 in quelle per Serracchiani. Si vedrà, dunque, quante di esse riusciranno a entrare in Consiglio visto che nella legislatura ormai conclusa ne erano presenti soltanto tre.

Un “esercito”, quello dei candidati al consiglio, estremamente vario. Accanto a ex amministratori, sono scesi in campo politici di lungo corso, consiglieri uscenti (in tutto diciannove) ma anche numerose persone espressione della società civile che hanno deciso per la prima volta di mettersi in gioco in questa esperienza. Volti nuovi, sconosciuti alle scene politiche della nostra Regione.

Spese della campagna

Chiusa la campagna elettorale, è il tempo di fare i conti di quanto si è speso tra noleggio dei palchi per i comizi, stampa dei cartelloni e dei volantini, rimborsi per i componenti dello staff. Al momento solo Galluccio, Bandelli e Serracchiani li hanno resi noti.

Il candidato del Movimento Cinque Stelle ha annunciato di aver utilizzato complessivamente soltanto 14.052 euro presentando alla stampa, nel dettaglio, tutte le spese effettuate in questo periodo comprese quelle dei rimborsi chilometrici.

Il leader di Un’Altra Regione ha invece comunicato in una nota che la campagna elettorale è costata «più o meno 75 mila euro, somma che proviene dai singoli candidati al consiglio regionale e dai sostenitori».

Mentre per la campagna elettorale della candidata del centrosinistra i costi ammontano a 71.301,14 euro provenienti da offerte raccolte in occasione di iniziative pubbliche e da contributi volontari degli eletti.

Il presidente uscente e ricandidato Renzo Tondo ha assicurato che a breve renderà note tutte le spese sostenute in questi mesi.

Il voto

Domani e lunedì oltre al rinnovo del Consiglio regionale (per il quale gli elettori riceveranno una scheda azzurra) i cittadini della Provincia di Udine dovranno eleggere anche i rappresentanti della Provincia (scheda gialla) e in 13 comuni del Friuli Venezia Giulia si dovrà esprimere la propria preferenza anche per la nuova amministrazione comunale (scheda arancione).

L’esito

Insomma, la resa dei conti è vicina. Vicinissima. Il count down è iniziato, come avviene nelle occasioni più importanti. C’è una Regione che aspetta di sapere chi la governerà per i prossimi cinque anni. E chi sarà alla guida dell’undicesima legislatura. Ora tocca agli elettori friulani decidere. E scegliere, così, chi sarà il loro presidente. E quali saranno i due candidati governatori che, invece, non potranno entrare a Palazzo.

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