Esposto contro la movida, la Procura indaga
LIGNANO. Il riposo e la quiete delle persone, a casa propria così come nelle zone di villeggiatura, vanno rispettati, e se qualcuno contravviene alle regole, è giusto che venga punito.
Il giorno dopo la presentazione di un esposto da parte di un gruppo di albergatori di Lignano stufi del disturbo arrecato ai rispettivi ospiti dalla musica alta suonata fino a tardi da bar e locali, è lo stesso procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, ad annunciare indagini a tutto campo pur di porre rimedio al problema.
«L’ipotesi di reato cui stiamo lavorando è quella prevista all’articolo 659 del codice penale: disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone – spiega –. Una semplice contravvenzione, quindi, ma non per questo meno degna di attenzione, considerate le notevoli conseguenze in termini di disagio patite da chi subisca la molestia della musica alta e dei conseguenti schiamazzi degli avventori».
Quanto al corretto inquadramento dell’imputazione, l’idea è di contestare agli eventuali responsabili non il comma 1º, riferito a rumori di natura occasionale, come potrebbe essere il suono notturno dei campanelli di un condominio, bensì il comma 2°, meglio indicato per il caso di locali legittimati a essere «fonte di rumori», purché nel rispetto delle prescrizioni ordinate dagli organi di competenza.
E visto che quella prospettata è una situazione di probabile «inquinamento acustico» e che la causa sarà cercata in un’attività professionale di tipo «sistemico e non estemporaneo», il fascicolo è stato affidato al magistrato di turno del gruppo di lavoro sui reati ambientali.
«Partiremo subito con gli accertamenti – afferma De Nicolo –, anche se ritengo che le risposte non saranno rapidissime. Temo che perderemo molto tempo con l’attività preliminare di individuazione dei locali che, con la loro musica, si ritiene rechino disturbo ai clienti degli alberghi. Gli estensori dell’esposto, infatti, non ce li hanno elencati e questo ci costringerà a partire ancora da più lontano».
Il messaggio, allora, è chiaro. «Ben vengano le segnalazioni dei cittadini, purchè firmate e circostanziate – ricorda il procuratore –. In questo caso, invece, ci troviamo di fronte a un documento decisamente generico».
Gli accertamenti proseguiranno con l’acquisizione dei provvedimenti amministrativi e delle ordinanze di volta in volta rilasciati per limiti orari e di decibel. Del fenomeno, oltre che la Procura, sono stati informati il questore di Udine, i carabinieri, la polizia locale, il sindaco di Lignano e l’Arpa. (l.d.f.)
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto