Estorsione a luci rosse: una donna condannata

Due anni e otto mesi di reclusione per una 54enne di Codroipo. Aveva una relazione con un uomo sposato e minacciava di informare la moglie.

ANTEPRIMA Udine 18 OTTOBRE 2007 tribunale
ANTEPRIMA Udine 18 OTTOBRE 2007 tribunale

UDINE. Ha pagato 2 mila euro per mantenere segreta l’avventura extraconiugale avuta con una donna di 54 anni. Ma non è bastato. Lei, la codroipese Rosanna Lunetti, voleva sempre di più: l’ultima richiesta arrivata era per la garanzia di un mutuo da 5 mila euro o altri 8 mila euro in contanti. Così lui, un quarantenne di Porcia, ha capito che l’unico modo per mettere fine a questo incubo era quello di denunciare tutto e chiedere aiuto alla magistratura. Che ieri, con una sentenza del giudice per le udienze preliminari Roberto Venditti, ha condannato la Lunetti a due anni e 8 mesi di reclusione oltre a 300 euro di multa. Più di quanto aveva chiesto il sostituto procuratore Lucia Terzariol (2 anni e 6 mesi) e più di quanto aveva patteggiato il suo “complice”, Ewis Urban, 33enne di Palazzolo, condannato nell’udienza del 23 febbraio scorso a una pena (sospesa) di 1 anno, 7 mesi e 15 giorni di reclusione e 300 euro di multa dal giudice Paolo Alessio Vernì.

Dopo un primo incontro nell’estate 2008 avvenuto nella sala di un cinema a luci rosse di Lugugnana di Portogruaro, il marito in cerca di avventure extraconiugali ha rivisto la Lunetti a Codroipo, dove la donna si sarebbe presentata con un altro uomo. Fin qui tutto normale o quasi. I problemi, per il quarantenne di Porcia, sono arrivati subito dopo. La donna, che nell’ambiente si fa chiamare Paola, ha infatti contattato il 40enne chiedendogli 600 euro poi lievitati a 1.200 come compenso per una presunta diffamazione. A convincerlo a pagare sarebbe stato proprio Urban spiegandogli che anche a lui era capitata la stessa cosa e «che Paola ha una buona memoria e da una targa si può risalire a tutto». Dopo una prima consegna di 1.200 euro al casello di Ronchis, ne è seguita un’altra di 800 euro, incassata sempre da Urban con la promessa che la Lunetti sarebbe poi scomparsa definitivamente dalla sua vita.

Pochi mesi dopo però ecco arrivare un’altra richiesta di denaro, l’ultima: la garanzia per un mutuo da 5 mila euro o 8 mila euro in contanti che il quarantenne di Porcia decide di non pagare rivolgendosi alle forze dell’ordine. Da qui l’accusa di estorsione e tentata estorsione che ha portato alla condanna. Una «condanna ingiusta» secondo l’avvocato Pietro Tonchia che ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello. «Abbiamo scelto il rito abbreviato perché puntavamo a un’assoluzione - spiega - considerato il fatto che non ci sono stati contatti diretti tra la mia cliente, che non si è mai fatta consegnare nemmeno un euro, e la persona offesa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:estorsione

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto