Ex Dayli, ceduti 12 negozi: cassa integrazione prorogata
UDINE. Slitta di un anno la mobilità dei lavoratori dei punti vendita che erano stati il patrimonio della Schlecker, poi passati nelle mani di Dayli, e infine di Aromatika srl, società con sede a Padova controllata da Gottardo spa.
Quella che era sembrata una missione impossibile tentata dai sindacati, alla fine invece è risultata la mossa vincente: la sottoscrizione di un accordo per l’attivazione della cassa integrazione straordinaria. L’intesa è stata siglata l’altro ieri al ministero del Lavoro dall’azienda, Aromatika srl, dai sindacati Filcams, Fisascat, Uiltucs, con i tecnici del ministero e presente la Regione Fvg.
Nell’accordo si spiega come l’azienda intenda procedere al trasferimento, con contratto d’affitto, di 12 rami d’azienda (su 42 complessivi con 151 addetti) a Gottardo spa. I negozi “salvi” sono quelli di Gradisca d’Isonzo, Monfalcone, Cervignano e Codroipo in Friuli Venezia Giulia, a cui si sommano altri 7 punti vendita in Veneto e uno in Emilia Romagna.
In conseguenza di questo trasferimento, i negozi oggetto di chiusura scendono a 30 con 110 addetti (di cui 4 a Trieste con 12 occupati, 1 a Gorizia con 3 addetti, 15 in provincia di Udine con 58 lavoratori).
La procedura di chiusura sarà calendarizzata nelle prossime settimane e partirà il primo settembre per concludersi il 31 ottobre. In conseguenza il personale sarà posto in cassa integrazione straordinaria per 12 mesi.
C’è anche la possibilità, sempre in funzione di un accordo con i sindacati, di un’uscita anticipata, entro la fine di agosto, per chi preferisca la mobilità - magari perché ha in prospettiva una nuova possibilità di impiego - che in questo caso sarà incentivata con 4 mila euro. Nell’intesa siglata al ministero, Aromatika si è impegnata anche a valutare soluzioni alternative alla chiusura dei punti vendita attraverso la ricerca di soggetti terzi che siano interessati a rilevare uno o più dei negozi disponibili.
La vicenda dei negozi ex Schlecker è stata lunga e complessa, l’approdo del patrimonio costituito dalla rete capillare di negozi costruita negli anni dal gruppo tedesco in Aromatika - a sua volta controllata da una solida società specializzata nel settore del care and beauty,aveva lasciato ben sperare. Il fatturato ha smentito le attese: il bilancio 2014 ha chiuso in perdita per 2,5 milioni e i primi sei mesi del 2015 hanno confermato il trend negativo non lasciando alternativa al drastico ridimensionamento.
Taglio i cui effetti «vengono contenuti dall’accordo per la cassa integrazione straordinaria - è il commento del segretario della Fisascat Cisl, Diego Marini -. Grazie all’intesa i 110 lavoratori coinvolti possono beneficiare degli ammortizzatori per 12 mesi».
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