Ex Popolari, aiuti per i clienti beffati

PADOVA. Ritorna l’ipotesi warrant a favore degli azionisti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Il socio che ha perso tutti i suoi risparmi con le vecchie azioni delle due ex popolari potrebbe dunque avere la facoltà di acquistare le azioni a 0,10 euro, lo stesso prezzo pagato da Atlante, qualunque sia in futuro il valore della banca. Questa offerta sarebbe eventualmente aperta a tutti i soci, anche a quelli che hanno acquistato le azioni prima del 2007, fuori dall’offerta di ristoro presentata a gennaio.
Sentiti sull’argomento i due istituti non hanno fornito nessuna ulteriore informazione, essendo ancora allo studio la proposta definitiva da parte del management. L’ipotesi warrant era stata annunciata a luglio scorso da Alessandro Penati, gestore di Quaestio management, e poi successivamente accantonata perché non percorribile.
Nelle ultime settimane si è tornati a lavorare all’iniziativa, all’interno di una politica distensiva che i due istituti stanno cercando di portare avanti con i piccoli azionisti.
Nei giorni scorsi rappresentanti dei due istituti sono stati ricevuti dalla Consob per discutere della questione. Gli incontri vengono definiti di routine mentre fonti delle due banche dicono che non avrebbe fondamento la voce secondo cui la Consob avrebbe chiesto ai due istituti di rivedere la proposta di transazione con cui puntano a chiudere il contenzioso con i vecchi soci e che le banche hanno sempre dichiarato di considerare non modificabile.
Intanto proseguono gli incontri tra i vertici dei due istituti. Il prossimo è domani, alla presenza dei due presidenti Gianni Mion (BpVi) e Massimo Lanza (Veneto Banca), per discutere del piano industriale. I due cda stanno lavorando alla fusione sotto la regia di Fabrizio Viola.
Molte le opzioni sul tavolo: da una ricapitalizzazione precauzionale, che dovrebbe attestarsi sui 3 miliardi, alla cessione di asset importanti. A Bim, controllata da Veneto Banca, potrebbe aggiungersi la quota detenuta da entrambe nella società di gestione del risparmio Arca (pari al 19,99% ciascuna). Intanto si attendono i numeri ufficiali dei bilanci 2016 dei due istituti, che quantificheranno le perdite e l’entità degli Npl, che dovranno essere ceduti. Il piano dovrà essere pronto per fine mese, poi Viola dovrà ottenere il via libera anche dagli organi di vigilanza nazionale ed europeo.
Su tutto pesa l’adesione di almeno l’80% dei soci all’offerta di ristoro, altrimenti tutto questo lavoro potrebbe essere inutile.
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