Ex primario in pensione torna al lavoro e dirige il reparto Covid: «Quando c’è bisogno, un medico deve esserci sempre»

SACILE. Dalla pensione al reparto Covid-19: a Sacile l’ex primario di medicina Piero Casarin è in prima linea, tutti i giorni, nel padiglione Ruffo.

«È un dovere dare una mano – racconta il dottor Casarin – per quello che è possibile». L’incarico nel reparto liventino è arrivato il 13 ottobre per l’ex capo scout che abita a San Michele e un passato nelle corsie dell’ospedale in via Ettoreo. Due anni fa ha lasciato la direzione del reparto di medicina nell’ospedale Santa Maria degli Angeli, a Pordenone, poi ci ha ripensato: è nella squadra che fronteggia l’area Covid-19 di media intensità.

LE ALTRE TESTIMONIANZE

«Il dottor Casarin dimostra un senso di appartenenza, di missione professionale, umana e ha tutto il nostro ringraziamento per il suo grande gesto di solidarietà e di altruismo – è il commento del sindaco Carlo Spagnol –. Lo ricordo come capo scout, attivo a San Michele negli anni Novanta, dove abitava e anche come medico nel nostro ospedale: sempre in prima linea per il bene comune. In un momento critico dell’emergenza sanitaria, che manifesta la carenza di personale nelle corsie e in tante realtà».

«L’onda d’urto dell’epidemia non è facile – sottolinea il professionista – e non sarà breve. A 68 anni ho deciso di tornare in reparto per offrire un aiuto e l’esperienza». La lotta è contro il Covid-19 che non dà tregua: i consigli del medico sacilese sono chiari contro gli assembramenti, contro le leggerezze dei comportamenti che azzerano la prevenzione. «L’appello è al senso civico – suggerisce il dottor Casarin in corsia – per riflettere e non sottovalutare il rischio contagio».


L’ex primario si è fatto avanti dopo 40 anni di servizio, per mettere a disposizione gratuitamente l’esperienza, la professionalità. «Un medico deve esserci – è il motto di Casarin – quando c’è bisogno».

È in prima linea a Valdobbiadene anche il medico sacilese Quirino Messina, che ha rimesso il camice con la dotazione di tuta, mascherina, visiera e guanti protettivi anti Covid-19. Sempre attivo sul fronte della prevenzione e delle buone pratiche per la salute è l’ex primario liventino Giorgio Siro Carniello: da tre anni è volontario, dopo la pensione. «Il mio contributo è per la prevenzione e promozione della salute – dice Carniello –. Poi nella gestione dei problemi sanitari delle persone con disabilità intellettiva e forse nella sanità mancano figure con competenza manageriale, acquisita in una lunga esperienza clinico-gestionale».

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