«Ex Upim, confronto alla luce del sole»
Il centrodestra alza il tiro sull’ex Upim. Dopo le dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dal presidente del gruppo Rizzani de Eccher, Marco de Eccher, circa la complicata gestazione del progetto firmato dall’architetto Rafael Moneo a causa dei veti imposti da palazzo D’Aronco, adesso l’opposizione vuole vederci chiaro. E, a giudicare dai commenti apparsi sul sito internet del giornale, pure gli udinesi.
«Il progetto deve diventare pubblico», è il mantra che rimbalza in città. Per farlo i consiglieri di opposizione, dalla Lega al Pdl, con la lista Per Udine e Identità civica (anche il Movimento 5 Stelle sta valutando l’ipotesi di associarsi, ma a decidere deve essere l’assemblea), chiedono la convocazione urgente della commissione Territorio e ambiente, la cui vicepresidenza è affidata al consigliere del Pdl, Lorenzo Bosetti. «Dobbiamo parlare del progetto – attacca Paolo Pizzocaro, presidente del gruppo Per Udine –, per fare una verifica su stato di avanzamento dei lavori, impatto e tempistica. Vogliamo essere messi a conoscenza dell’accordo fra l’amministrazione e la proprietà, se esiste, per avere un quadro chiaro del futuro della città».
Una commissione fiume, quella proposta dall’opposizione, che veda un confronto alla luce del sole fra la proprietà e l’amministrazione. «Chiediamo l’audizione dell’assessore competente (Carlo Giacomello, ndr) per valutare la situazione – attacca Adriano Ioan, consigliere portavoce dell’opposizione di centrodestra –. C’è un imprenditore friulano che è disposto a investire decine di milioni di euro in città: quali sono i problemi che bloccano il progetto? Possiamo trovare una soluzione?».
Per il momento su piazza Libertà incombe però un palazzone vuoto, che non sarà abbattuto ad agosto come era nei piani. «È uno scempio – prosegue Ioan –: in pieno centro storico c’è un immobile fermo, c’è un imprenditore che è disposto a mettere i quattrini e c’è un architetto di fama mondiale. Tutto in un momento di grave crisi occupazionale. Quella zona potenzialmente è un polo architettonico di richiamo internazionale, considerata anche la vicinanza con casa Cavazzini, opera di Gae Aulenti. Con in mano queste carte, l’amministrazione di palazzo D’Aronco tiene i progetti chiusi in un cassetto e non vuole spiegare le ragioni dello stallo».
A seguire da vicino i destini del palazzo ex Upim è anche il Movimento 5 Stelle. «Quell’opera è importante non soltanto per il layout estetico, ma anche per le ricadute sulla viabilità del centro storico – sottolinea il capogruppo, Paolo Perozzo –. Dobbiamo riflettere a fondo sull’impatto che può avere su decisioni già prese, penso per esempio alla pedonalizzazione di via Savorgnana». Ma i consiglieri dei 5 Stelle sono piuttosto critici anche quando si parla del tunnel proposto dall’amministrazione per risolvere l’accesso alle autorimesse del palazzo di Moneo. «No alla realizzazione di un parcheggio sotterraneo – chiosa Perozzo –. È un bene favorire la libera imprenditorialità per riqualificare la città, ma non possiamo fare marcia indietro su decisioni importati prese negli anni e che danno un senso alla città».
Michela Zanutto
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