Exe, il piano di rilancio attraverso nuove società

Ecco tutte le strategie per far fronte al deficit di bilancio di 2,3 milioni di euro. «Situazione dovuta alla crisi economica, bisogna cercare altrove i possibili utili»
ANTEPRIMA TRIVIGNANO 11 SETTEMBRE 2002. LA DISCARICA DI PRIMA CATEGORIA. Telefoto FOTO AGENCY ANTEPRIMA Udine
ANTEPRIMA TRIVIGNANO 11 SETTEMBRE 2002. LA DISCARICA DI PRIMA CATEGORIA. Telefoto FOTO AGENCY ANTEPRIMA Udine

UDINE. «Si stanno cercando soluzioni tramite la costituzione di nuove società». A pronunciare la frase è il consigliere di Exe, Giandavide D’Andreis, durante la riunione congiunta delle commissioni Bilancio e Vigilanza con la conferenza dei capigruppo, svoltasi lunedì a palazzo Belgrado. E immediatamente la sala giunta si ferma. «Con un saldo negativo di 2,3 milioni nel bilancio 2012, Exe intende rischiare ancora sul mercato?», si chiedono i consiglieri attoniti.

I programmi. A tracciare la strada da seguire è D’Andreis insieme con il direttore Aldo Mazzola e una rappresentante amministrativa della partecipata pubblica. «Il bilancio è pesantemente negativo e ciò è dovuto alla difficile situazione in cui versa l’economia. Alcune discariche sono gestite con molti costi e senza conferimenti, quindi non producono introiti per la società – sono parole di D’Andreis –. Molte partecipate della Exe versano anch’esse in gravi problemi economici. Si stanno cercando soluzioni tramite la costituzione di nuove società che possano portare utili riducendo i costi, con la liquidazione delle partecipate in perdita e la riduzione degli stipendi del personale».

A&T 2000. Da tempo si parla di una fusione fra Exe e la spa che serve 44 Comuni della provincia, con un bacino d’utenza che comprende circa 185 mila abitanti. E D’Andreis durante la riunione a palazzo Belgrado conferma «che la fusione è in itinere al fine di addivenire a un gestore unico». A Mazzola il compito di sottolineare l’esistenza di un «protocollo d’intesa per realizzare la fusione delle due società. Siamo in attesa - dice - del rinnovo degli organi amministrativi di A&T 2000 per procedere».

Fidejussioni. Incalzati dalle domande dei consiglieri provinciali (Andrea Simone Lerussi, Arnaldo Scarabelli, Federico Simeoni, Alberto Soramel e Salvatore Spitaleri) i rappresentanti di Exe hanno chiarito anche le garanzie pro terzi della partecipata, per un totale «di 650mila euro a favore delle controllate e 6,6 milioni a favore di altri». È Mazzola a spiegare «che le fidejussioni relative alla gestione operativa e post mortem della discarica (di Trivignano, ndr) sono particolarmente onerose. C’è infatti una sovrapposizione di due anni dal termine della gestione operativa e l’inizio del post mortem della discarica, laddove devono essere mantenute la fidejussione relativa alla gestione operativa e deve essere nel contempo attivata la fidejussione per la gestione post mortem per 30 anni con riduzioni annuali».

Indirizzi gestione 2012. D’Andreis, proprio mentre è seduto davanti a lui l’azionista principale di Exe, ovvero il presidente della Provincia Pietro Fontanini, non lesina un attacco diretto ai «soci». «La società ucraina (Eko Ternopil, ndr) - dice - è stata liquidata su richiesta dei soci Exe nonostante fosse in procinto di acquisire la gestione ventennale dello smaltimento rifiuti in una città di circa 20mila abitanti». Ed è il direttore Mazzola a spiegare «che ci si è accorti delle perdite (di bilancio, ndr) nel corso del 2012 anche se la situazione era difficile da monitorare. Sono allo studio alcune iniziative anticipate all’interno della semestrale (che arriverà a settembre, ndr) che dovrebbero diminuire le perdite nell’immediato e nel breve periodo».

Palm’è. A Mazzola anche il compito di diradare la nebbia sul finanziamento dell’impianto di Palmanova: «Per i 6 milioni di euro di Palm’è si ricorrerà al sistema bancario, che ha già dato il suo assenso».

 

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