Exe, il piano di rilancio attraverso nuove società
UDINE. «Si stanno cercando soluzioni tramite la costituzione di nuove società». A pronunciare la frase è il consigliere di Exe, Giandavide D’Andreis, durante la riunione congiunta delle commissioni Bilancio e Vigilanza con la conferenza dei capigruppo, svoltasi lunedì a palazzo Belgrado. E immediatamente la sala giunta si ferma. «Con un saldo negativo di 2,3 milioni nel bilancio 2012, Exe intende rischiare ancora sul mercato?», si chiedono i consiglieri attoniti.
I programmi. A tracciare la strada da seguire è D’Andreis insieme con il direttore Aldo Mazzola e una rappresentante amministrativa della partecipata pubblica. «Il bilancio è pesantemente negativo e ciò è dovuto alla difficile situazione in cui versa l’economia. Alcune discariche sono gestite con molti costi e senza conferimenti, quindi non producono introiti per la società – sono parole di D’Andreis –. Molte partecipate della Exe versano anch’esse in gravi problemi economici. Si stanno cercando soluzioni tramite la costituzione di nuove società che possano portare utili riducendo i costi, con la liquidazione delle partecipate in perdita e la riduzione degli stipendi del personale».
A&T 2000. Da tempo si parla di una fusione fra Exe e la spa che serve 44 Comuni della provincia, con un bacino d’utenza che comprende circa 185 mila abitanti. E D’Andreis durante la riunione a palazzo Belgrado conferma «che la fusione è in itinere al fine di addivenire a un gestore unico». A Mazzola il compito di sottolineare l’esistenza di un «protocollo d’intesa per realizzare la fusione delle due società. Siamo in attesa - dice - del rinnovo degli organi amministrativi di A&T 2000 per procedere».
Fidejussioni. Incalzati dalle domande dei consiglieri provinciali (Andrea Simone Lerussi, Arnaldo Scarabelli, Federico Simeoni, Alberto Soramel e Salvatore Spitaleri) i rappresentanti di Exe hanno chiarito anche le garanzie pro terzi della partecipata, per un totale «di 650mila euro a favore delle controllate e 6,6 milioni a favore di altri». È Mazzola a spiegare «che le fidejussioni relative alla gestione operativa e post mortem della discarica (di Trivignano, ndr) sono particolarmente onerose. C’è infatti una sovrapposizione di due anni dal termine della gestione operativa e l’inizio del post mortem della discarica, laddove devono essere mantenute la fidejussione relativa alla gestione operativa e deve essere nel contempo attivata la fidejussione per la gestione post mortem per 30 anni con riduzioni annuali».
Indirizzi gestione 2012. D’Andreis, proprio mentre è seduto davanti a lui l’azionista principale di Exe, ovvero il presidente della Provincia Pietro Fontanini, non lesina un attacco diretto ai «soci». «La società ucraina (Eko Ternopil, ndr) - dice - è stata liquidata su richiesta dei soci Exe nonostante fosse in procinto di acquisire la gestione ventennale dello smaltimento rifiuti in una città di circa 20mila abitanti». Ed è il direttore Mazzola a spiegare «che ci si è accorti delle perdite (di bilancio, ndr) nel corso del 2012 anche se la situazione era difficile da monitorare. Sono allo studio alcune iniziative anticipate all’interno della semestrale (che arriverà a settembre, ndr) che dovrebbero diminuire le perdite nell’immediato e nel breve periodo».
Palm’è. A Mazzola anche il compito di diradare la nebbia sul finanziamento dell’impianto di Palmanova: «Per i 6 milioni di euro di Palm’è si ricorrerà al sistema bancario, che ha già dato il suo assenso».
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