Fa 13 al Totocalcio, un’odissea per incassare la vincita in regione

La giocata fortunata a Maniago, ma dopo telefonate e viaggi a vuoto scopre che non può riscuotere. In Friuli Venezia Giulia non ci sono ricevitorie abilitate, per il bonifico è dovuto andare a Treviso

MANIAGO. E’ più probabile vincere al Totocalcio che riuscire a incassare la vincita. Può sembrare un paradosso eppure è così, come racconta l’esperienza diretta di Walter D’Agnolo, dirigente di Coldiretti e già consigliere comunale a Vivaro, appassionato di pallone.

«Gioco la schedina da 15 anni con altri tre amici, puntualmente ogni settimana. Domenica 8 novembre abbiamo giocato al bar Bottegon di Maniago e fatto 13, purtroppo abbiamo sbagliato il risultato del Pordenone calcio, altrimenti avremmo fatto 14».

La vincita comunque non è stata male: 3126 euro, c’è di che festeggiare. O, meglio, ci sarebbe. «La gioia della vittoria – racconta – è stata ben presto oscurata dal nervosismo che mi ha generato la trafila, tutta italiana, che una persona deve fare per riuscire a incassare la vincita».

Per prima cosa D’Agnolo ha chiamato il numero verde – «e anche trovare quello non è stato semplice, salvo poi scoprire che il call center è nei Paesi dell’est» – per capire a chi rivolgersi per riscuotere il premio.

«Mi hanno detto che avrei dovuto cercare un “Sisal match point ippico” e mi hanno indicato come il più vicino fosse a Vivaro, l’altro a Udine. Ho chiamato a Vivaro e la titolare del centro, gentilissima, mi ha detto che in teoria era possibile fare l’operazione. Sono arrivato coi documenti richiesti (carta d’identità e Iban oltre che schedina), ma il sistema non ha accolto la procedura».

La titolare della ricevitoria ha chiamato la Sisal «e le hanno detto che dovevo rivolgermi a Maniago, dove avevo giocato». Fatto, ma a vuoto: nemmeno quel punto vendita poteva effettuare la procedura di pagamento.

Altro giro di telefonate e viene indicato Udine come unico punto in regione. Nel frattempo passa un giorno e parte una nuova chiamata al numero verde.

«Mi è stato dato un altro indirizzo di Udine, rispetto al primo che mi era stato dato e che probabilmente non esiste nemmeno più – prosegue D’Agnolo –, e così mi sono rivolto a quello. Peccato che non fosse abilitato». Ultima spiaggia il punto Snai di Treviso «dove finalmente ho potuto dare i miei dati e avviare la procedura di pagamento che dovrebbe avvenire in due settimane.

L’alternativa era andare a riscuotere a Milano. Pare che nella nostra regione non ci siano più ricevitorie abilitate al pagamento. Per venirne a capo, oltre alle telefonate, mi sono fatto più di 200 chilometri in macchina. Credo di iniziare a capire perché tante persone abbiano smesso di giocare la schedina...anche il Totocalcio rispecchia un Paese imprigionato dalla burocrazia».

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