Folla a Gorizia per l’ultimo saluto al giornalista Fabrizio Tomadini

Amici, colleghi e tanti sportivi hanno salutato il giornalista morto in un incidente stradale lo scorso gennaio

Marco Silvestri
L’uscita del feretro Fabrizio Tomadini dalla chiesa (Marega)
L’uscita del feretro Fabrizio Tomadini dalla chiesa (Marega)

Un ultimo grande e affettuoso abbraccio a un amico che mancherà a tutti e la necessità che emerga tutta la verità su quanto accaduto la sera del 26 gennaio per dare finalmente pace alla famiglia.

Con questi stati d’animo e con tanta commozione sono stati celebrati a Gorizia, nella chiesa di Sant’Ignazio, i funerali di Fabrizio Tomadini, il popolare “Tom”, giornalista e firma storica del Messaggero Veneto, deceduto a 64 anni in seguito ad un incidente stradale sul quale devono ancora essere accertate le cause ed eventuali responsabilità.

C’era tantissima gente con una grande rappresentanza del mondo sportivo goriziano tra cui Corrado Bonetti, Alberto Ardessi, Tonino Lepore, l’assessore del Comune di Gorizia Maurizio Negro, amici, conoscenti, il giornalista Roberto Collini e i colleghi di lavoro al Messaggero Veneto, che hanno voluto testimoniare il loro affetto e la vicinanza alla mamma Gioconda, ai figli Giorgia e Jacopo, al fratello Gianfranco, alla sorella Cristina e ai parenti tutti.

A celebrare la messa è stato don Fulvio Marcioni che ha ricordato Fabrizio con affetto e, dalle sue parole, è emerso un “Tom” giornalista di razza che sapeva creare legami di amicizia con tutti. «Fabrizio è stato uno dei protagonisti della vita culturale, sociale e sportiva di una Gorizia che era un po’ più ruggente di oggi. Tanti hanno potuto conoscerlo e frequentarlo proprio perché era un uomo di compagnia. La sua penna, spesso sferzante, era riconoscibile tra mille. Non eravamo preparati a salutarlo in maniera così improvvisa. Il sacrificio e gusto della verità che Fabrizio ha sempre avuto deve oggi diventare la forza per prendere decisioni importanti. Chi può e chi ha responsabilità deve intervenire anche là dove ci siano situazioni di potenziale pericolo. Ci si chiede tante volte perché quella strada, perché quell’illuminazione, perché quel muretto. Tante domande su quello che è successo quella sera non hanno ancora avuto risposta ed è necessario trovarle per dare la pace alla famiglia».

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Fabrizio Tomadini a sinistra, foto tratta da Friuligol

Il presidente storico della squadra dell’Hockey Gorizia, Corrado Bonetti, ha voluto ricordare Fabrizio e i tempi d’oro dello sport goriziano. «Non riesco ancora a crederci, ci eravamo incontrati da Turri il sabato prima dell’incidente per cominciare ad impostare il libro sull’hockey goriziano. Quando si perde un amico una parte di noi va con lui. L’amicizia però non si perde e vive di emozioni e ricordi Il contributo che hai dato con i tuoi articoli all’hockey è stato imponente».

Non ha voluto proprio mancare al commiato dell’amico “Tom” l’ex cestista Alberto Ardessi. «Fabrizio - ha sottolineato - ci è stato sempre vicino e con lui ho vissuto tanti momenti belli. Ci sentivamo ancora molto spesso e avrò sempre un bel ricordo di lui».—

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