Faedis, stampava banconote false in casa

Pensionato di 65 anni denunciato dopo l’indagine di polizia e carabinieri, nell’abitazione dell’uomo trovato un laboratorio
Di Anna Rosso

FAEDIS. Ha ammesso candidamente di fronte agli agenti del Commissariato di Cividale di avere qualche problema economico e di essersi così arrangiato, imparando a stampare in casa banconote. Stiamo parlando del pensionato di 65 anni residente a Faedis che in questi giorni è stato denunciato a piede libero per aver falsificato e speso “pezzi” da 50 e 100 euro.

L’indagine, effettuata dalla polizia insieme ai carabinieri di Cividale e Faedis sotto il coordinamento del pm udinese Paola De Franceschi, è cominciata nel novembre dello scorso anno, quando sono arrivate le prime segnalazioni.

Quando hanno perquisito l’abitazione dell’uomo, gli investigatori hanno trovato le prime prove di contraffazione. Il pensionato - già conosciuto dalle forze dell’ordine - aveva una sorta di laboratorio in cui, con l’aiuto di un computer, di una stampante, di pennarelli color argento e di una carta un po’ più robusta di quella ordinaria (tutto materiale che si trova in commercio e che è poi posto sotto sequestro), era riuscito a realizzare diverse banconote che avrebbero potuto trarre in inganno, come è avvenuto in cinque occasioni ai danni di commercianti ed esercenti della zona di Cividale e Faedis. In altri due casi, invece, il trucco è stato svelato dall’apposito macchinario controlla-soldi e dalla prontezza del cassiere.

Il sessantacinquenne aveva cercato di rifilare i falsi a parrucchieri, tabaccai, fioristi e ristoratori. Già a inizio novembre c’era stato un tentativo a Faedis, da un tabaccaio. il pensionato aveva dato 100 euro per pagare sigarette, alcuni Gratta&vinci e un caffè. Ma il titolare, dopo aver “passato” la banconota nell’apparecchiatura che controlla il denaro, l’ha rifiutata seccamente. Un altro fiasco anche a Cividale, sempre in tabaccheria, il 27 novembre, sempre per pagare sigarette e Gratta&vinci. In questo caso il pensionato aveva dapprima acquistato le sigarette con soldi veri e poi erano tornato indietro dicendo “Ah, dammi al volo anche due Gratta&vinci, ho fretta...”. Il commerciante, però, non ci è cascato. Si è accorto che la banconota non era buona, l’ha rispedita al mittente e ha chiamato la polizia. Gli agenti di Cividale sono arrivati molto velocemente, tanto che sono riusciti a leggere la targa dell’auto su cui si stava allontanando il cliente “sospetto”. Da lì sono partiti ulteriori accertamenti che hanno permesso di ricostruire altre spese con banconote finte. Come per esempio quella effettuata a metà dicembre a Spessa di Cividale in una trattoria oppure in una fioreria di Faedis o, ancora, da un parrucchiere di Campeglio: qui il sessantacinquenne, lo scorso 9 novembre, aveva preso appuntamento per un trattamento e per un taglio di capelli e poi aveva pagato - si fa per dire - con uno dei suoi 50 euro “fatti in casa”.

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