Falcomer dice basta cede il negozio di scarpe «Udine era un gioiello

Dici Falcomer, dici scarpe. Ancora oggi, a trent’anni dall’apertura in uno degli angoli più suggestivi del centro storico, quello tra le vie Mercatovecchio e Sarpi, e a ormai pochi mesi dall’addio. Già, perché il titolare Roberto, originario di Portogruaro e alla guida di altre attività (tutte di calzature e abbigliamento) sparse tra il Veneto e il Pordenonese, ha deciso di dire basta: «Ricordo ancora quando sono venuto qui le prime volte - esce dal suo negozio allungando lo sguardo su via Mercatovecchio -. Udine era un gioiello, piena di gente e di turisti, piena di vita. Nel 1989 ero un ragazzo, ma nessuna esitazione: fu subito aperta questa attività. Da allora, però, è davvero cambiato il mondo: si vende di meno, ma aumentano sempre burocrazia, impegno e pensieri. Per questo mi sono arreso: chiudo il negozio nel cuore del Friuli».
Nessun funerale, però. Appena annuncia la chiusura, infatti, Roberto Falcomer svela quello che è sempre stato il suo piano: «Le vede? Sandra, Simona e Clarissa: sono le mie collaboratrici storiche. Non finirò mai di ringraziarle e non potevo far loro un torto: per questo l’attività proseguirà, magari sotto un altro nome, ma andrà avanti. L’ho ceduta a uno stimato commerciante del centro, una garanzia, e loro tre continueranno a lavorare qui».
Un sentimento di affetto vero, sincero come i sorrisi e gli abbracci tra il titolare e le sue dipendenti per le foto di rito all’ingresso del negozio. «Una decisione sofferta, mi creda - prosegue con un sospiro il commerciante -, questo negozio è stata la mia vita per trent’anni e loro la mia famiglia, ma era arrivato il momento: ho resistito finché ho potuto».
Roberto e la moglie se ne vanno, tra gli scaffali restano le commesse. «Ci mancherà - ripetono all’unisono -, perché come datore di lavoro ci ha dato tanto, ma come persona ancora di più».
Ma anche sui sentimentalismi incombono le scadenze: il negozio riapre domani per la svendita. Fino al 13 luglio. —
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