Fallisce il Mercatone Uno: sessanta dipendenti a casa

Tre i punti vendita in regione: Reana, Sacile e Monfalcone. In Italia sono 1.800 i dipendenti del gruppo che si sono trovati gli ingressi dei negozi sbarrati

UDINE. Serrande abbassate, sabato mattina, nei 55 punti vendita a marchio Mercatone Uno in tutta Italia. È l’amara sorpresa che si sono trovati davanti i circa 1.800 dipendenti del gruppo, che senza alcun preavviso da parte della proprietà, si sono recati normalmente a lavoro e hanno trovato chiusi negozi e magazzini.

Tre i punti vendita in regione: Reana, Sacile e Monfalcone, per un totale di sessanta occupati che da oggi sono senza lavoro.

«Ho seguito la vicenda del Mercatone Uno dal 2015. Pochi giorni fa ho sentito il sindaco di Reana del Rojale per capire come mai ci fossero dei movimenti nei pressi del negozio. Purtroppo solo stanotte abbiamo capito quel che succedeva».

È il commento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, alla notizia del fallimento di Shernon Spa, proprietaria, fra gli altri, dei punti vendita Mercatone Uno di Reana, Sacile e Monfalcone.

«Sapere del fallimento che porta ad un futuro ancora più incerto per i lavoratori provoca tanto rammarico e rabbia per come è stata gestita negli anni tutta questa vicenda - aggiunge Sergo -. L’epilogo con la comunicazione ai dipendenti via social la dice lunga.

L’unica speranza rimane che i nuovi negozi, che sicuramente apriranno in quei locali, diano la priorità all’assunzione del personale rimasto per strada, a cui da anni viene promessa una riapertura che non ci sarà più». «Nella passata legislatura, grazie al Movimento 5 Stelle - conclude il consigliere regionale - è stata approvata una norma che prevede un meccanismo del genere in caso di aperture di centri commerciali. Quindi si può fare.

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