Fallita ogni mediazione: Friuli Doc senza Provincia
UDINE. A dire l’ultima parola sarà domani il presidente Pietro Fontanini. Ma ormai la strada è tracciata: Friuli Doc deve fare a meno della Provincia. Franco Mattiussi, vicepresidente e assessore al Turismo, è amareggiato perché - dice - «ormai non ci sono più i tempi per organizzare la nostra partecipazione. Non vogliamo che il nostro logo compaia sul cartellone pubblicitario, avremmo voluto dare un contributo serio e concreto alla riuscita della kermesse enogastronomica e alla promozione della nostra terra».
Nonostante l’umore nero, un piccolo spiraglio resta comunque aperto. «Diamo tempo all’assessore comunale Alessandro Venanzi fino a lunedì, poi la nostra partecipazione sarà ufficialmente ritirata – aggiunge Mattiussi –. In quel caso valuteremo se esistono i margini per assegnare comunque a Friuli Doc un piccolo contributo».
Parole che suonano come un addio ai 25 mila euro messi sul piatto nell’ambito del progetto Terra dei Patriarchi. «La Provincia ha risposto con tempestività alle sollecitazioni del Comune – ricorda Mattiussi – ma, a distanza di diverse settimane, dall’amministrazione comunale non è arrivata nessuna comunicazione riguardo la nostra proposta».
E la proposta di palazzo Belgrado era modulata sull’esperienza del 2011, quando in piazza XX settembre il brand provinciale aveva portato musica dal vivo e stand enogastronomici da tutto il Friuli con un finanziamento di 60 mila euro.
L’anno successivo però la partecipazione dell’ente intermedio si è ridotta a 10 mila euro e il plateatico davanti a palazzo Kechler è stato conquistato dagli stand dell’Ersa, che hanno già confermato la propria presenza anche per il 2013.
Sbarrata la prima strada, palazzo D’Aronco ha tentato la via della collaborazione per il concerto finale. Proposta irricevibile, secondo Mattiussi: «Non intendiamo organizzare concerti, vorremmo promuovere il nostro brand con un’operazione di identità e cultura locale. Non abbiamo intenzione di fare musica, altrimenti dovremmo partecipare a tutte le feste patronali. Invece Friuli Doc deve essere anche una vetrina culturale oltre che turistica. Se il Comune ritiene che la Provincia possa collaborare solo come ruota di scorta, allora non ha bisogno del nostro sostegno».
Giunto all’edizione numero 19, quest’anno Friuli Doc si terrà dal 12 al 15 settembre e il filo rosso è dedicato al vino e alla vigna del territorio. Non un prodotto tipico da mangiare, quindi, come era accaduto con il Montasio, ma la bevanda per eccellenza delle terre friulane.
Tra gli sponsor privati che concorreranno alle spese ci sono Goccia di Carnia Goccia di Carnia, CrediFriuli, Innov@ctors e Italpol. La festa, che potrà contare su meno di 50 mila euro di contributi dalla Regione, si svolgerà in dieci piazze e in tutte le vie del centro, compresa via Aquileia.
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