Fallita storica ditta del settore del mobile fondata 41 anni fa
AZZANO DECIMO. Travolta dalla crisi del comparto del mobile, la Tre B Italia srl, fondata nel 1979 a Tiezzo, ha dovuto alzare bandiera bianca. L’azienda con sede legale in via Piagno, seppur non di grandi dimensioni, era «riconosciuta a livello internazionale soprattutto per la realizzazione di cappe per cucina e accessori per mobili», come precisava la presentazione sul sito.
Era stata la passione per il legno del suo fondatore Sante Barzan a portare alla costituzione dell’impresa in uno dei tessuti produttivi più rinomati per l’alta qualità dei prodotti nel comparto.
A chiedere il fallimento della Tre B è stato un ex dipendente. Il lavoratore, assistito dall’avvocato Fabrizio Querin, avanzava dei crediti nei confronti della società. Ha avviato un’azione esecutiva, rivelatasi però infruttuosa. Si tratta di importi contenuti.
L’attuale legale rappresentante della società debitrice ha aderito quindi al fallimento, dopo che l’ipotesi di un concordato era naufragata.
Il fallimento è stato dichiarato dal tribunale di Pordenone, presieduto da Lanfranco Maria Tenaglia, lo scorso 6 febbraio. Il procedimento è stato assegnato al giudice delegato Lucia Dall’Armellina e come curatore è stata nominata la ragioniera Edi Bravin. L’adunanza dei creditori è stata fissata per il 5 giugno alle 9.15.
Dall’inizio dell’anno sono già sette le aziende, dei settori più vari, che hanno portato i libri in tribunale. Sono aperte ancora 478 procedure fallimentari a altre 877 sono state invece chiuse. Le più vecchie risalgono a otto anni fa.
Dietro gli aridi numeri, si celano le storie di tanti imprenditori che hanno messo l’anima nella loro azienda e alla fine hanno dovuto arrendersi di fronte a dinamiche e congiunture sfavorevoli più forti di loro. Grandi aziende ma anche un microcosmo di piccole e medie imprese, che hanno comunque lasciato una traccia nelle comunità che le hanno accolte. Come la Tre B.—
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