Falsi d’autore in casa: pensionato assolto

CASARSA DELLA DELIZIA. Pensionato di Casarsa della Delizia è finito nei guai per l’ipotesi di reato di contraffazione di opere d’arte e per truffa. La Procura di Pordenone ha ipotizzato che l’anziano abbia realizzato dei falsi d’autore per poi commercializzarli e trarne così profitto e che in un caso abbia ceduto a un collezionista per 29 mila euro un dipinto a olio su tela apparentemente firmato da Filzi e un disegno a pennarello senza titolo firmato da Keith Haring. In realtà, secondo gli inquirenti, entrambi i quadri erano falsi.
Ieri mattina il giudice monocratico Licia Consuelo Marino ha assolto Giuseppe Equizi, 75 anni, assistito dai legali Chiara Equizi del foro di Bologna e Domenico Gerardi del foro di Napoli. L’accusa ha chiesto la condanna a due anni e sei mesi di reclusione.
«Abbiamo dimostrato – ha sottolineato l’avvocato Gerardi – che non c’erano le prove della costruzione accusatoria, la quale non ha retto all’esito del dibattimento. Non è emersa alcuna prova che il mio assistito abbia commesso quei reati.
Aveva quei dipinti in casa, ma non li ha contraffatti, né aveva intenzione di commercializzarli. Quanto alla presunta vendita, si è trattato, in realtà, di uno scambio fra collezionisti. Abbiamo presentato in aula la prova documentale che Equizi, in realtà, aveva acquistato quelle opere pagandole con una somma rilevante e chi gliele aveva vendute aveva corredato l’articolo con un’autentica, smentita solo in un secondo momento da una casa d’aste americana. Lo stesso Equizi, dunque, è stato a sua volta truffato, per contro non ha mai inteso raggirare altri collezionisti».
Durante una perquisizione domiciliare, scattata a seguito di una denuncia, a casa del pensionato Giuseppe Equizi, 75 anni, residente a Casarsa della Delizia, sono stati trovati il 2 settembre del 2011 quattordici opere d’arte, fra dipinti a olio e in acrilico, sculture, acquerelli, disegni in carboncino.
Portavano le firme di De Pisis, Carrà, Music, Modigliani, De Chirico e recano anche i timbri di gallerie d’arte e certificazioni di autenticità. Nell’abitazione, però, sono stati rinvenuti anche un cartoncino tagliato con prove di firme di Anna Maria Governatori Marieni, l’amica e infermiera dell’artista Mario Schifano coinvolta nei primi anni duemila nell’inchiesta sui falsi dipinti di Schifano e poi condannata in primo e secondo grado (la Cassazione ha dichiarato inammissibile il suo ricorso) e altro materiale che ha insospettito gli investigatori.
Dall’accusa di contraffazione di opere d’arte Equizi è stato assolto perché il fatto non sussiste, dall’accusa di truffa perché il fatto non costituisce reato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto