Famiglia da primato, 15 figli e tante rinunce, «ma lo rifaremmo» - Video

I Cimbaro di Tarcento sono tra i nuclei più numerosi d’Italia. Il padre: le difficoltà non devono spaventare le coppie

TARCENTO (Udine). Che, accanto alle innegabili difficoltà materiali dell’oggi, sia la paura di sbagliare, di commettere gravi errori come genitori, uno degli elementi che frenano le coppie dal costruire una famiglia numerosa?

E’ uno degli interrogativi a cui abbiamo tentato di dare una risposta nella conversazione con Giuseppe e Maria Grazia Cimbaro, gli orgogliosi genitori di ben 15 figli, undici maschi e quattro femmine. Questa famiglia, che vive in una borgata di Tarcento, è la più numerosa della nostra regione e anche una delle più numerose in assoluto d’Italia.

Il figlio più grande, Emanuele, ha 34 anni, mentre la più piccola ne ha 12. Visto che i figli maggiori sono già adulti, non stupisce sapere che la famiglia al completo è ancora più numerosa, perchè Giuseppe e Maria Grazia sono già nonni di 11 nipoti. Quella di nascere e crescere in questa famiglia è quindi un’esperienza molto diversa da quella che si può vivere da figli unici, o in un nucleo comunque più piccolo: «Il fatto di avere fratelli - ci ha spiegato il padre Giuseppe - confrontarsi, scontrarsi, dovere dividere quello che si ha, aiuta a crescere e a imparare a relazionarsi con gli altri. Io vedo che, ora che i figli sono grandi, hanno una relazione tra fratelli che ogni tanto perfino mi meraviglia: si aiutano, si cercano, si consigliano l’uno con l’altro».

Famiglia da primato, 15 figli e tante rinunce: «Ma lo rifaremmo»

Perchè quindi, nella nostra società, è così difficile pensare di avere una famiglia numerosa? «Oggi avere una famiglia, avere figli - ha risposto Giuseppe - significa andare incontro a delle difficoltà, a delle sofferenze, si deve rinunciare a qualcosa per avere un figlio, alla libertà, alla possibilità di fare una vita per se stessi, diciamo così. Senz’altro avere un figlio significa rinunciare a qualcosa». Alla domanda, però su cosa ti dà, invece, un figlio, Giuseppe si emoziona: «E’ difficile da spiegare a parole - ci risponde semplicemente - è vedere la meraviglia della vita».

Ripensando alle loro scelte di famiglia e di vita, Giuseppe e Maria Grazia sono quindi del tutto sicuri che, anche potendo tornate indietro, le rifarebbero. «Non ci siamo mai pentiti di avere seguito questa strada - testimonia infatti Giuseppe - tra tante difficoltà, tanti sbagli, perchè come genitori si sbaglia ogni giorno».

E forse questa è una delle chiavi di lettura che la conversazione offre per comprendere meglio l’oggi: è la paura di sbagliare come genitori uno degli elementi che frenano le coppie dall’avere una famiglia numerosa, o magari dal confrontarsi in toto con l’esperienza della genitorialità? «Se oggi abbiamo sbagliato come genitori - è l’esperienza che Giuseppe ci porta - domani ricominciamo daccapo.

Quando si riesce a riconoscere lo sbaglio, si ricomincia daccapo, perchè la vita è fatta di sbagli, si sbaglia di continuo e la nostra esperienza è che, come noi abbiamo sperimentato l’amore di Dio, che passa attraverso il perdono, così si può ricominciare sia come coppia che con i figli, ricominciare daccapo».

La spinta forte alla genitorialità, per Giuseppe e Maria Grazia, è arrivata anche attraverso un percorso di fede e di riscoperta del significato del battesimo. «Questo - spiega Giuseppe - ci ha portato a sperimentare, a conoscere l’amore di Dio, è quello che ci ha spinto sia ad affrontare le difficoltà ma anche ad avere un’apertura alla vita, ricevendo la vita da Dio».

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