Famosi in tutto il mondo, i Basaldella sposarono l’astrattismo in segno di rottura

Mirko era il più inquieto dei tre fratelli Basaldella nati a Udine nei primi decenni del secolo scorso. Dino nel 1909, Mirko l’anno successivo e Afro nel 1912. I Basaldella, pur seguendo strade...

Mirko era il più inquieto dei tre fratelli Basaldella nati a Udine nei primi decenni del secolo scorso. Dino nel 1909, Mirko l’anno successivo e Afro nel 1912. I Basaldella, pur seguendo strade diverse, condivisero l’astrattismo informale e insieme lirico, profondamente radicato nella memoria di un fatto, di uno stato d’animo, di un mondo lontano nel tempo o nello spazio.

La loro arte era di rottura rispetto alla tendenza realista che imperava in Italia nei primi anni Venti del XX secolo. Quello dei Basaldella era uno stile nuovo che si contrapponeva alla moda artistica del Novecento manifestata dai fratelli nella prima collettiva del 1928, intitolata Scuola friulana d’avanguardia, ancora figurativa ma che già volgeva lo sguardo al patrimonio creato dalle avanguardie francesi, russe e tedesche. Poi i due fratelli più giovani, Mirko e Afro, lasciarono Udine, per iniziare a viaggiare in Italia e in Francia, accumulando un patrimonio di idee e di rapporti con colleghi e maestri: da Arturo Martini al cubismo di Picasso e all’arte primitiva. In questo contesto, i più dinamici erano Mirko e Afro, gli stessi che dopo il secondo conflitto mondiale aderirono prima al gruppo milanese Corrente e poi al Fronte nuovo delle arti. Fino agli inizi degli anni Cinquanta i successi dei tre erano comparabili. Poi si registrò lo scatto di Afro che nel 1950 trascorse un periodo in America dove frequentò Gorky, Pollock, Motherwell e Gottlieb. Miko prediligeva invece la rilettura della statuaria greca con sculture dalle forme primordiali e totemiche.

Oggi le opere dei fratelli Basaldella completano le sale affrescate di Casa Cavazzini, il museo d’arte contemporanea inaugurato poco più di un anno fa dal Comune. Si tratta di una testimonianza importante anche perché il Friuli dopo i fratelli Basaldella non è forse riuscito a esprimere altri talenti artistici così famosi.

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