Fantoni investirà oltre 25 milioni di euro nell’industria 4.0

OSOPPO. Economia circolare e industria 4.0 sono i terreni sui quali muove il nuovo investimento di Fantoni. Dopo il maxi cantiere da 80 milioni di euro che ha portato nel 2017 all’apertura del Plaxil 8, linea di produzione dell’Mdf senza eguali in Europa, la famiglia d’industriali friulani ha deciso di spingersi oltre, completandola con un impianto di pulizia del legno riciclato che a regime consentirà di sostituire 200 mila tonnellate di legno vergine con altrettanto materiale di riciclo.
Progettato ancora una volta dallo studio Valle, che ha firmato ogni edificio presente all’interno del campus Fantoni, il nuovo fabbricato si estenderà per 5 mila metri quadrati per un’altezza massima di 30 metri. Costo: 25 milioni di euro in totale (compresi altri due interventi) che portano gli investimenti realizzati dai Fantoni a Osoppo nell’ultimo quinquennio a sfondare la vertiginosa quota dei 100 milioni.
Necessari – a sentire l’amministratore delegato Paolo Fantoni e il nipote Marco – per garantire all’azienda la necessaria competitività in un mercato sempre più complesso e difficile qual è quello del pannello. «L’impianto di pulizia del riciclato è il più grande dei tre che andremo a realizzare nel 2020 e promette di aprire prospettive rivoluzionare per il settore dei pannelli in Mdf», spiega Marco Fantoni.
Se da qualche decennio l’uso del legno riciclato nei pannelli truciolari è ormai consuetudine, al punto che quelli prodotti a Osoppo impiegano il 100% di materiale riciclato, l’Mdf è ancora realizzato nella quasi totalità con legno vergine. Salvo a Osoppo, dove la concezione a tre strati del pannello, resa possibile dal Plaxil 8, ha aperto una finestra sul futuro e compiuto un passo nel segno della sostenibilità.
«L’impianto di pulizia del legno riciclato – spiega ancora il giovane Fantoni – si configura come il coronamento di un progetto iniziato nel 2015 con l’ordine dell’impianto Plaxil 8, concepito fin dall’inizio per produrre Mdf a tre strati, proprio per poter impiegare importanti quantità di legno riciclato all’interno del pannello, lasciando inalterata la superficie che continuerà ad essere realizzata con essenze vergini».
Il nuovo impianto, in sostanza, interverrà sul legno riciclato destinato ad alimentare lo strato centrale del pannello di Mdf ripulendolo da ogni tipo di corpo estraneo, che sia vetro, metallo, pietra o plastica, per ottenere un materiale pulito e ottimale. «Questo – continua l’imprenditore – permetterà per la prima volta di produrre Mdf con percentuali di riciclo anche superiori al 50% senza intaccarne la qualità».
Ottenute tutte le autorizzazioni, l’anno venturo inizierà la costruzione della nuova linea che integrerà tradizionali sistemi di pulizia con nuove tecnologie 4.0. «L’impiego di sensori a raggi X – spiega ancora Marco Fantoni – consentirà la rimozione di inerti come vetri, sassi, metalli e alcuni tipi di plastiche, gli infrarossi di individuare e rimuovere plastiche, pellicole e laminati». Così ripulito, il legno riciclato passerà al vicino impianto di produzione dell’Mdf per andare ad alimentare la parte centrale dei pannelli.
«Offriremo al mercato un Mdf grezzo di alta qualità, ove il 50% del legno utilizzato sarà di riciclo – rivendica con orgoglio Paolo Fantoni –. Si tratta del primo pannello Mdf al mondo sviluppato con tecnologia a tre strati e con una capacità produttiva annua di 450 mila metri cubi».
Non si tratta dell’unico investimento programmato per il 2020. Nel pacchetto da 25 milioni di euro – 10 dei quali finanziati con un mutuo ultra-decennale contratto con il Frie e i restanti con autofinanziamento aziendale – rientrano anche la realizzazione di un magazzino automatizzato, che consentirà di alimentare tre impianti di nobilitazione azzerando le movimentazioni eseguite con carrelli elevatori, e la gestione automatizzata delle miscele di legno. Il 2020 si annuncia dunque un altro anno ricco di sfide per l’azienda osovana produttrice di pannelli, che chiude il 2019 con un fatturato in leggera riduzione (-5/6%) ma con una marginalità stabile, se non in leggero aumento grazie alla riduzione dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici.
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