Farmacie, Cup e call center, una prenotazione al secondo: 26 mila vaccini già prenotati per gli over 80

UDINE. Un’adesione così alta, nel primo giorno di prenotazioni per gli over 80 del Friuli Venezia Giulia, probabilmente, non se l’aspettava nessuno. In meno di 24 ore, infatti, praticamente il 30% degli aventi diritto alla fase due della campagna vaccinale – in totale si parla di 108 mila persone in regione – hanno prenotato l’appuntamento per la prima dose di vaccino Pfizer oppure Moderna che verrà iniettato loro nel corso delle prossime settimane.
Un afflusso tale che ha prodotto lunghe code, in mattinata, fuori dalle farmacie – a causa di un momentaneo blocco del sistema informativo loro dedicato –, l’intasamento del call center regionale e l’avvicinamento alla saturazione dei posti a disposizione con l’attuale fornitura di fiale. Così la Regione è stata quasi costretta a riaprire le agende vaccinali per le prenotazioni e a fine giornata si sono contate 25 mila 993 adesioni cui si aggiungono i circa 15 mila ultraottantenni considerati fragili e assistiti a domicilio: per loro è previsto che ricevano il vaccino a casa dopo essere stati contattati direttamente dal personale sanitario.
Centinaia di persone si sono accalcate, ieri, all’esterno delle 310 farmacie che garantivano la possibilità di prenotare la prima dose di vaccino in un range compreso tra lunedì e il 28 marzo. In questa fase della campagna, le adesioni sono aperte soltanto per gli over 80 autosufficienti, ma sono stati in tanti a mettersi in coda per prenotare l’iniezione ai genitori oppure, più in generale, a un parente stretto. Ufficialmente le prenotazioni si sono aperte alle 8 e in poco meno di un’ora hanno toccato quota 3 mila 900. Sono state tante, forse troppe, al punto tale che il sistema dedicato alle farmacie è andato in tilt per più o meno 30 minuti.
«C’è stato un breve disservizio sugli application server https dedicati a quelle strutture, ma è stato prontamente risolto» ha spiegato il presidente di Insiel Diego Antonini. E se ad andare in sofferenza è stato anche il Cup regionale – nonostante il potenziamento da 90 a 120 linee –, attorno alle 9.30 il sistema delle farmacie ha ripreso a funzionare e ad accumulare prenotazioni. Alle 10 erano 6 mila 200, alle 11 oltre 11 mila 800 e all’ora di si è toccata quota 18 mila. Nel pomeriggio, quindi, le adesioni sono ulteriormente aumentate passando dalle 18 mila 700 delle 16 alle 23 mila 900 delle 17 fino ad arrivare alle poco meno di 26 mila al momento della chiusura di Cup e farmacie.
PER APPROFONDIRE
Un afflusso di questo genere, come detto, era fortemente inaspettato. «Abbiamo registrato di fatto una prenotazione al secondo» ha commentato l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi. «Si è trattata di un’importante prova di maturità dei cittadini del Friuli Venezia Giulia – ha continuato –, a riprova del lavoro e della sensibilità della comunità regionale. Nella primissima fase iniziale della giornata si è verificato qualche minimo disagio di natura tecnica, ma poi le operazioni sono procedute speditamente e in maniera regolare arrivando a registrare, come detto, la media di una prenotazione al secondo». Prendendo a riferimento il dato delle 17, nel pomeriggio erano state 23 mila 954 le prenotazioni complessive registrate utilizzando il call center, le farmacie e gli sportelli Cup. Nel dettaglio, 3 mila 223 persone si sono rivolte in uno dei 36 sportelli Cup, altre 2 mila 639 hanno utilizzato il numero del call center, 17 mila 828 si sono recate in una delle 310 farmacie aderenti che hanno sottoscritto l’accordo regionale, mentre 264 hanno scelto le unità operative del Sistema sanitario.
Nel cronoprogramma della Regione le agende resteranno aperte per fissare la prima dose fino a fine marzo con l’obiettivo di completare le procedure, per gli over 80, nella settimana tra il 18 e il 25 aprile. In base a quel principio di prudenza che ha caratterizzato il Friuli Venezia Giulia anche nella prima fase della vaccinazione, inizialmente gli slot a disposizione per le prenotazioni viaggiavano in parallelo alle dosi effettivamente previste nel breve periodo. Di fronte alla mole di adesioni che, di fatto, avevano occupato ogni posto a disposizione già a mezzogiorno, nel giro di pochi minuti dalle parti dell’assessorato alla Salute è stato deciso di riaprire le agende vaccinali.
«Il programma di consegne delle fiale – ha chiosato Riccardi – prevede attualmente la consegna nelle prossime settimane di 78 mila dosi per cui, sempre che non ci siano intoppi oppure ritardi, siamo coperti». Via libera, dunque, a nuove prenotazioni che potranno continuare anche oggi e nei prossimi giorni rispettando il nuovo piano vaccinale stilato dal Governo e approvato dalle Regioni. Il programma, adesso, fissa sei gruppi-target per la prossima fase della campagna, una volta coperti gli operatori sanitari, gli ospiti e il personale delle Rsa e gli over 80.
Tra le novità, oltre alla decisione di collocare nella prima fascia di priorità «le persone estremamente vulnerabili», il fatto che essendo il vaccino AstraZeneca destinato soltanto alla sesta categoria, ossia agli under 55 senza patologie – e sempre in attesa di eventuali novità dall’Aifa –, «potrà da subito essere avviata, in parallelo a quella dei soggetti prioritari della prima fase (con i vaccini Pfizer e Moderna) la vaccinazione dei soggetti di età tra i 18 e 55 anni con quello AstraZeneca, a partire dal personale scolastico e universitario docente e non docente, le forze armate e di polizia, i setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e il personale dei servizi essenziali». Le prime fiale di AstraZeneca sono arrivate in regione martedì, ma per il loro utilizzo specifico Riccardi attende indicazioni da Roma sulla categoria da immunizzare per prima.
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