Fase 2, riapre tutto in Fvg: da giugno via libera anche ai centri estivi, supermercati aperti la domenica

UDINE. La vittoria politica, Massimiliano Fedriga, se la gode pochissimo - con un solo gesto di quasi stizza lanciato nei confronti di alcune ricostruzioni nazionali che attribuiscono a Giuseppe Conte e non al presidente leghista l'idea di proporre linee guida unitarie in tutta Italia - nella conferenza stampa con cui annuncia, di fatto, la "fase 3" attraverso la quale il Friuli Venezia Giulia da lunedì riapre tutto, comprese piscine, palestre, autoscuole, alberghi e centri sportivi.

Il Fvg convince le altre Regioni, linee guida “light” per tutti e uguali da nord a sud: nei ristoranti distanza di un metro
Servizio mensa sostitutiva Hotel Ferrovia-Calalzo di Cadore-Da Rin-Perona

"Abbiamo raggiunto un risultato importante, ieri, in Conferenza delle Regioni - ha detto il governatore - cui ha fatto seguito una condivisione in tarda serata da parte del Governo delle linee guida unitarie presentate da tutte e 20 le Regioni itaiane. È la prima volta che ogni territorio opera in maniera univoca per garantire risposte a criticità che, oggettivamente, ci sarebbero state seguendo i documenti di lavoro dell’Inail.

Qui le linee guida specifiche per

È stata una giornata intensa e ringrazio tutti i colleghi presidenti che hanno lavorato rispetto alla proposta avanzata dal Friuli Venezia Giulia figlia di un serio e serrato confronto con le categorie economiche per definire le linee guida.

Questi protocolli forniscono una risposta sanitaria, ma sono realmente attuabili e coagulano l'esigenza di tutela della salute a quelle di carattere economico". Le linee guida, all'insegna del metro di distanza, riguardano ristorazione, attività turistiche (e di balneazione), strutture ricettive, i servizi alla persona (cioè parrucchiere ed estetiste), commercio al dettaglio, mercati e fiere, uffici aperti al pubblico, piscine, palestre, manutenzione del verde, musei, archivi e biblioteche.

Entrando nel dettaglio delle novità rispetto al previsto la rilevazione delle temperature corporee diventa facoltativa e non obbligatoria e molto, appunto, si basa sul distanziamento di un metro "che secondo le linee guida Oms garantisce la sicurezza in ogni tipo di attività che è in grado di riaprire, altrimenti non avrebbe ricominciato a lavorare nessuno".

In Friuli Venezia Giulia, inoltre, verrà spiegato anche nella prossima ordinanza - che arriverà tra oggi e domani con la Regione che attenderà fino all'ultimo il prossimo Dpcm di Conte -, torneranno ad aprire supermercati e centri commerciali anche la domenica "ma le grandi catene hanno spiegato di essere pronte a discutere del concetto generale che però diventa un problema di commercio e non di salute", mentre Fedriga suggerisce anche di "ampliare gli orari di lavoro dei negozi, con turnazioni, e magari lavorare anche su più giorni alla settimana per evitare affollamenti".

La Regione, infine, pensa pure ai centri estivi perché il presidente ha spiegato di attendere le linee guida nazionali, ma di voler inserire nella sua prossima ordinanza "la dead line del 1° giugno, giorno nel quale in Friuli Venezia Giulia torneranno ad operare indipendentemente dalle decisioni del Governo ed, eventualmente, con nostri protocolli".

L'attività di produzione dei teatri, quindi, potrà ripartire, non gli spettacoli, così come non ci sono ancora novità né date sui "grandi eventi", mentre le disposizione per le scuole di ballo saranno quelle delle palestre. Confermata la possibilità per i residenti nelle province di confine con il Veneto di andare a trovare i propri congiunti - e viceversa - nell'altra regione, mentre per tutti gli altri, così come per gli spostamenti in Slovenia e Austria, bisognerà attendere, come deciso dal Governo, il 3 giugno.

Per quanto riguarda bar e ristoranti, entrando a campione dei protocolli, è stato deciso, ad esempio, che i tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno un metro di separazione tra i clienti – e non 2 e nemmeno 4 metri quadrati –, a eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale con quest’ultimo aspetto che afferisce alla responsabilità individuale.

Cosa significa? Semplicemente che non servirà mai presentare un’autocertificazione al cameriere oppure al proprietario. E se resta vietata la consumazione a buffet, così come vige l’obbligo di indossare la mascherina ogniqualvolta non si è seduti al tavolo, anche la presenza al banco delle persone impone il distanziamento di un solo metro.

Parlando delle spiagge, poi, bisognerà assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ogni spiazzo, indipendentemente dalla modalità di allestimento – per file orizzontali o a rombo – con gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (come i racchettoni) oppure in acqua (ad esempio nuoto, surf, windsurf, kitesurf) che potranno essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento mentre per i litorali liberi si suggerisce – ma non si obbliga – di dotarsi di un addetto alla sorveglianza che controlli il rispetto delle procedure di sicurezza.

Negli alberghi infine, e sempre a titolo esemplificativo, si obbliga di garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni e di favorire la differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita, così come si impone agli ospiti di indossare sempre la mascherina e al personale, invece, ogni volta che si incontra un client.

"La nostra è stata la vittoria del buonsenso, ma l’emergenza non è finita - conclude il governatore -. Ristoratori, commercianti, albergatori possono metterci tutto l’impegno possibile, ma serve l’aiuto di tutti. L’obiettivo, infatti, non deve essere cosa permette di fare o non fare un’ordinanza oppure una linea guida, ma il principio di precauzione che va rispettato anche nelle prossime settimane".

 

Argomenti:coronavirus

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto