Femminicidio a San Giovanni: c’era un precedente - FOTO 1 - 2 / VIDEO

Una denuncia della moglie per maltrattamenti e lesioni personali poi rimessa. Contestata all’albanese che la ha uccisa l’accusa di omicidio volontario. Le due bambine sono state affidate ai nonni
San Giovanni al Natisone 18 Giugno 2013. Omicidio. Copyright Petrussi Foto Press
San Giovanni al Natisone 18 Giugno 2013. Omicidio. Copyright Petrussi Foto Press

UDINE. C’era un «piccolo precedente» per maltrattamenti e lesioni a carico di Lulzmin Hadai, il cittadino albanese di 36 anni che ieri sera ha ucciso la moglie a coltellate davanti alle loro due bambine nell’abitazione di San Giovanni al Natisone.

Lo ha riferito il Procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, specificando che però la querela era stata rimessa e l’uomo aveva patteggiato la pena.

L’interrogatorio effettuato nella notte davanti al sostituto procuratore Barbara Loffredo è durato circa un’ora e mezzo; l’uomo ha spiegato le ragioni che hanno scatenato la lite poi degenerata.

La Procura lo ha arrestato contestandogli l’accusa di omicidio volontario aggravato dal rapporto di coniugi. Domani mattina sarà affidato l’incarico per eseguire l’autopsia al medico legale Carlo Moreschi.

La casa è stata posta sotto sequestro. L’arma è uno dei coltelli che sono stati trovati in casa. Le due bambine sono state per ora affidate ai nonni.

«La situazione è preoccupante - ha aggiunto Biancardi - notiamo una escalation di casi in cui le persone, specie gli uomini, perdono la testa».

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