Femminicidio di Udine, eseguite le autopsie: attese conferme sull’arma del delitto

Gli esami sui corpi di Samia Bent Rejab Kedi, uccisa il 17 aprile in via Joppi, e di Mohamed Naceur Saa, l’ex marito accusato dell’omicidio e morto poco dopo in un incidente stradale dovranno chiarire altri dettagli: bisognerà anche far luce sulla volontarietà o meno dello schianto in cui è deceduto l’uomo 

La polizia scientifica sul luogo del delitto, la vittima Samia Bent Rejab Kedim e l'ex marito Mohamed Naceur Saadi
La polizia scientifica sul luogo del delitto, la vittima Samia Bent Rejab Kedim e l'ex marito Mohamed Naceur Saadi

Sono state completate nel pomeriggio di martedì 29 aprile le autopsie sui corpi di Samia Bent Rejab Kedi, la donna di 46 anni uccisa il 17 aprile in via Joppi a Udine, e di Mohamed Naceur Saa, 59 anni, l’ex marito accusato di femminicidio, morto poco dopo in un incidente stradale.

Femminicidio di Udine: l’arma del delitto e l’incidente, attese risposte dalle due autopsie
Mohamed Naceur Saadi con la moglie Samia Bent Rejab Kedi, a destra la salma della donna portata fuori dall'appartamento

A procedere, su incarico della Procura di Udine, è stato il medico legale Carlo Moreschi. L’autopsia su Samia fugherà ogni dubbio sull’arma utilizzata per il femminicidio.

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La donna è stata trovata nell’appartamento di via Joppi con segni di accoltellamento e ferite da lama sul corpo. Per l’uomo, invece, l’esame autoptico, assieme alla dinamica dell’incidente, farà luce sulla volontarietà o meno dello schianto.

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