Festa della Cavalleria e della Pozzuolo in ricordo dei caduti

POZZUOLO
Con gli squadroni del Genova Cavalleria, dei Lancieri di Novara e del Piemonte Cavalleria schierati in piazza Julia, la festa nazionale dell’Arma di cavalleria è stata occasione per rievocare i fatti d’arme del 29 e 30 ottobre 1917: la Brigata di Cavalleria, che proprio in ricordo di quella battaglia si intitola Pozzuolo del Friuli, ha promosso la cerimonia militare per ricordare il sacrificio dei valorosi del “Genova” e “Novara” e dei fanti della Brigata Bergamo, che bloccarono l’avanzata austro-ungarica risolvendo, di fatto, le sorti della prima Guerra mondiale.
«Un riverente e commosso pensiero va alla memoria di coloro che scrissero quella pagina indelebile». Parole del generale di brigata Maurizio Boni, comandante della “Pozzuolo”, che ha associato nel cordoglio i caduti recenti, in particolare il capitano Bucci perito in Afghanistan, i cui genitori erano presenti. Il generale di corpo d’armata Roberto Bernardini, comandante del Primo comando Forze di difesa di Vittorio Veneto, ha sottolineato il ruolo della cavalleria nell’esercito italiano quale valido supporto ad ogni attività operativa. «Nonostante siano passati 94 anni da quei tragici avvenimenti - ha detto il sindaco, Nicola Turello –, è importante la celebrazione di questa data per Pozzuolo e per l’Italia, in particolare nell’ambito dei 150 anni dall’Unità: un’occasione ai giovani per conoscere la storia, a beneficio del futuro».
Presenti le rappresentanze dei reggimenti di cavalleria che costituiscono la Brigata e dell’Associazione nazionale Arma di Cavalleria, con il presidente nazionale generale di corpo d’armata Filiberto Cecchi e l’intero direttivo. C’erano anche i sindaci delle città in cui risiedono i reparti che dipendono dalla Brigata, molti cittadini e rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. (p.b.)
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto