Festa in tutte le parrocchie friulane per l'elezione del nuovo Papa FOTO/ 1 - 2 - 3

Il vescovo di Udine, Mazzocato: «L’umanità attende dalla Chiesa cattolica una testimonianza di carità e spiritualità». La commozione di monsignor Pietro Brollo: un Papa buono, saprà farsi accogliere dai fedeli
Udine 02 febbraio 2013.Giornata per la Vita. Messa in Duomo con l'Arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato. .Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 02 febbraio 2013.Giornata per la Vita. Messa in Duomo con l'Arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato. .Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. Il suono delle campane a distesa, dalle pievi più remote alla cattedrale cittadina. L’Arcidiocesi di Udine ha salutato così Papa Francesco I, prima ancora che si affacciasse alla finestra del palazzo apostolico. L’appello è giunto ai parroci attraverso il vicario generale monsignor Guido Genero che li ha invitati ad affidare ai campanili il saluto al nuovo pontefice.

«Lo Spirito Santo ha illuminato le menti e i cuori dei cardinali perché in modo unanime riconoscessero e nominassero colui che era stato scelto dal Signore» ha annunciato monsignor Bruno Andrea Mazzocato. L’arcivescovo ha ricordato con affetto e riconoscenza la figura di Benedetto XVI che «ha lasciato il ministero con atto di coraggiosa umiltà e di amore per la Chiesa».

«Papa Francesco - ha aggiunto Mazzocato – si inserisce in quella successione apostolica che da San Pietro è giunta ininterrottamente fino a noi e che è segno della fedeltà di Gesù alla promessa che fece al suo apostolo a Cesarea di Filippo: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa; e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. Solo questa fedeltà divina – ha ricordato l’arcivescovo – giustifica la vitalità della Chiesa che, lungo duemila anni di storia, ha trovato sempre le energie per rinnovarsi e per essere missionaria del Vangelo. Siamo certi che con la guida pastorale di Papa Francesco la Chiesa di Cristo camminerà ancora verso un tempo di speranza per portarla a tutta l’umanità che, anche in questi giorni, ha mostrato quanto guardi alla Chiesa cattolica, aspettandosi da essa una testimonianza convincente di spiritualità e di carità».

L’arcivescovo ha rivolto un ringraziamento al nuovo pontefice «per aver accettato un ministero che porta in sé il peso della croce di Cristo». E ha affidato alla preghiera il compito di esprimere l’affetto di tutti i fedeli.

Per monsignor Pietro Brollo, già arcivescovo di Udine, il nuovo pontefice è apparso come un “papa buono” e dotato di spiritualità. «È quanto Benedetto XVI chiedeva - ha ricordato monsignor Brollo – sarà questa la chiave per aprire i cuori dei fedeli ed essere accolto. La sua età è piuttosto avanzata – ha osservato – ma pensiamo a Giovanni XXIII e a quanto ha fatto con una semplicità che sembra contraddistinguere anche questo Papa. Ciò potrebbe permettergli di fare grandi cose ora che la Chiesa ha tanti problemi da risolvere».

Ed è proprio la semplicità e l’umiltà che hanno accompagnato la prime parole di Papa Jorge Mario Bergoglio che sembrano aver fatto breccia nei cuori della comunità cattolica friulana. «Mi è piaciuto molto il suo modo di porsi, la scelta del nome, il nome di chi è pronto a schierarsi con gli ultimi – ha osservato monsignor Luciano Nobile parroco del Duomo – e mi ha commosso il suo inchinarsi di fronte al popolo per chiedere una benedizione. Il messaggio che ha comunicato, in linea con il Concilio Vaticano II e l’accento alla preghiera mi fa pensare che sarà un pontificato molto spirituale. Lo Spirito Santo deve aver aiutato i cardinali a scegliere, infondendo loro il suo primo dono, la sapienza».

Quel timido sporgersi attonito di Papa Francesco, di fronte all’immensità di piazza San Pietro illuminata di speranza ha conquistato religiosi e laici. «Il vescovo emerito di Roma ha chiuso il precedente pontificato con umiltà e con la stessa umiltà si è aperto il nuovo pontificato, nel segno della continuità – ha commentato commossa Piera Burba, direttrice del consiglio pastorale diocesano – il nuovo pontefice che viene da lontano appartiene a una chiesa giovane e saprà conquistare i giovani».

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